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  • Atalantamania: la crisi e la fiducia

    Atalantamania: la crisi e la fiducia

    C'era aria di crisi, è arrivata una fiducia quasi inaspettata. Udinese e Chievo, l'uno-due è infilato, la Dea era alle corde e ore pare essere un pugile bello tonico, in grado di poter assestare colpi vincenti. I nove punti oggi in cascina sono un bottino di tutto rispetto:  la sconfitta di Parma ha il sapore della roba vecchia, cose di un eone fa, invece è una storia appena dietro l'angolo.

    Ancora col pedigree dei tempi belli, il 4-4-1-1 che sembrava un ferro vecchio e invece è l'arma più appuntita, e con un Moralez di nuovo Maxi dopo la stagione da mini vissuta l'anno scorso. In sforbiciata a Verona, col Chievo, come quel gigante di Loria, gol dai riflessi d'antologia. Certo, una bella pezza l'ha messa Andrea Consigli: parate decisive, parate da tre punti, a togliere le caldarroste dal fuoco dell'autunno di Verona c'è ancora l'Uomo ragno nerazzurro. Consigli per Prandelli: da Bergamo a Rio, il Mondiale 2014 non è poi così proprio lontano.

    La classifica ora non è nemmeno malvagia, anzi, soprattutto se confrontata con le nubi di qualche tempo fa. Un punto più del Milan, e chi non avrebbe fatto la firma? Serve invece la calma. I primi spunti della Serie A danno linfa alla tesi di un campionato tranciato in due, da una parte chi può andare a mille (c'è la sorpresa Hellas, ma quanto durerà?) e dall'altra il resto del mondo, chi può puntare al massimo alla salvezza. Arrancano Samp, Bologna, Catania e Genoa, rose toste sulla carta, ma con qualche spina di troppo sul campo. Finché queste vanno piano, alla Dea conviene affrettare il passo e allontanarsi dal pantano.

    E ora la pausa: da un lato positiva, dall'altro non ci voleva, è il solito rompicapo del bicchiere mezzo pieno. Vero che Colantuono può recuperare qualche pezzo, ma viene anche da pensare che questa Atalanta – quella vista con Udinese e Chievo – si fermi sul più bello. E sarebbe un peccato.

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