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    Atalantamania: è buio pesto, ora si guardi al futuro (e al mercato!)

    Atalantamania: è buio pesto, ora si guardi al futuro (e al mercato!)

    • Marina Belotti
    Otto su sedici: la prestazione di metà dell’Atalanta in campo ieri sera col Verona, chi qualche spezzone, chi una partita intera, è stata pienamente insufficiente. Il problema è che gli altri 8 sono arrivati appena appena al 6 in condotta di un match mai dominato. Un 1-2 bugiardo alla fine, sì, perché l’Hellas meritava di più: tre legni, due parate di Musso, il possesso palla e i duelli vinti dai gialloblù. La serata del Lunedì dell’Angelo è la sintesi perfetta della stagione nerazzurra: tanti infortuni (Malinovskyi KO e ieri mancavano ancora capitan Toloi, il vice Freuler, Maehle sulla fascia, Ilicic…), tanti torti arbitrali (quel rosso mancato a Gunter…di cui si è accorto Tudor prima di Piccinini…), troppe prestazioni sottotono. 

    TABULA RASA- I bocciati sono, in ordine di schieramento, Demiral, Palomino, Hateboer, de Roon, Koopmeiners, Miranchuk, Zapata, Muriel. Ora, se a qualcuno di questi va dato atto di avere delle scusanti (Demiral stanco alla 47esima gara stagionale dopo la brillante scalata in difesa, un po’ come Palomino e de Roon, Koop snaturato a centrocampo rispetto che sulla trequarti), tutti gli altri dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiedersi se davvero è il caso, per il bene loro e dell’Atalanta, continuare il rapporto oltre l’estate. Hateboer, Miranchuk, Zapata, Muriel: un po’ di ‘repulisti’ andrà fatto, già a fine maggio. Qualsiasi sia la posizione dell’Atalanta, che in quattro mesi, proprio dopo quella gara col Verona dell’andata, è passata dal -2 dallo scudetto al -5 dalla Conference. E come è possibile lo sa solo lei. Vien da dire: menomale che si era salvata nel 2021. Gli attaccanti colombiani, Lucho soprattutto, sembra abbiano perso gli stimoli e la voglia, quel coraggio che tiri fuori davanti alla porta solo quando senti che ne vale la pena. Hateboer voleva già andarsene un Ferragosto di due anni fa, e così è solo un protrarre un’agonia sulla corsia destra, Miranchuk avrà pure le potenzialità ma non riesce a trovare la continuità di Mosca. 

    SALVARE IL SALVABILE- Con chi riparte allora l’Atalanta? Di certo da Scalvini, raggio di sole nel buio di serata: primo gol in Serie A, prima gol in nerazzurro, giovane affamato, volenteroso e voglioso, abile e tuttofare.  Ci vorrebbero, e ci vorranno, Gasp lo dirà senza peli sulla lingua ai Percassi e ai Pagliuca, altri giovani come lui. Nel frattempo, per salvare il salvabile, mancano 6 gare e ora la Conference sembra un sogno irraggiungibile, eppure il calendario è favorevole: Venezia, Torino, Salernitana, Spezia. Poi c’è il Milan (e l’Empoli), ma i giochi potrebbero essere già fatti. Urgono 12 punti dal Veneto alla Liguria, ma la Dea dovrà anche sperare negli inciampi delle romane. Non è più padrona del suo destino. Ma quello, forse, non lo era già da un po’.

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