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    Atalantamania: ‘casa dol…ente casa’, menomale che c’è Boga! Ma con la Juve…

    Atalantamania: ‘casa dol…ente casa’, menomale che c’è Boga! Ma con la Juve…

    • Marina Belotti
    Sembrava decisivo già una settimana fa, ma adesso il match contro la Signora che ha rubato alla Dea il suo posto stellato appare da dentro/fuori in tutta la sua interezza. Solo una qualificazione in Champions potrebbe far tornare il sorriso all’Atalanta, eliminata dall’Europa più bella, fuori dalla Coppa Italia, e recentemente scalzata anche dalla quarta posizione. Qualche tifoso intanto propone di chiamare qualcuno per far benedire il Gewiss Stadium, sempre più teatro di lacrime e sconfitte. Le ultime vittorie in casa risalgono al 12 gennaio in Coppa e addirittura al 30 novembre in campionato, entrambe tra l’altro contro il Venezia. L’unica nota positiva? Il nuovo Papu Gomez, Jeremie Boga, numero 10 a tutto tondo che ieri ha riaperto la gara regalando occasioni e fantasia.
     
    DOV'È BOGA?- Non si vedeva da un po’ qui a Bergamo un giocatore così scattare verso l’area piccola, dalla fascia al centro del campo, scartare nemici a furia di dribbling, e puntare allo specchio della porta. Un innesto che regala diverse soluzioni in attacco, da sfruttare anche contro la Juve, magari insieme al collega Mihaila. Peccato che ad affiancarlo ieri sera ci fossero Pasalic e Malinovskyi, deludenti, e non Zapata, e anche solo per questo il confronto con la Juve di Vlahovic e Zakaria domenica sarà impari: il duo Boga-Duvan, esterno offensivo + centravanti di fisicità, avrebbe cambiato l’andamento della gara di ieri e di domenica. Come il Papu, che in coppia con i vari Petagna, Cornelius e Zapata, offriva caramelle a non finire. Senza prima punta, il suo lavoro è incompleto. Ma mister Gasp, oltre a dare una scossa emotiva alla squadra, cercherà di recuperare almeno Pezzella, trafitto dal mal di schiena, Palomino, fermato da un guaio al flessore, e Muriel, a riposo proprio per pungere le zebre. E poi ci sarà il capitano azzurro, Rafael Toloi. Mentre a pesare, nelle gare decisive, sarà ancora una volta il vuoto lasciato da Ilicic.
     

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