Atalantamania: a +1 dalla Juve senza i punti persi con le ultime!
BEFFARDA MA BEFFATA- La banda di mister Gian Piero Gasperini infatti ha gettato nel cestino dell’indifferenziata i 7 punti malamente persi con le piccole insieme a quelli mandati all’aria, e ci può stare, con Lazio, Inter e Juve. Con la Sampdoria a ranghi ridotti solo uno 0-0 condito dall’espulsione di Ruslan Malinovskyi, che solitamente non fa male a una mosca. Sempre contro una squadra genovese, questa volta rossoblù, la Dea ha mostrato il suo braccino corto raccogliendo un misero punto, 2-2 con la quartultima, e questo solo cinque mesi fa. Esattamente prima delle 9 vittorie consecutive interrotte soltanto da un altro 2-2 beffa, quello di sabato sera contro la Juve. Eppure, sempre in casa sua, la Dea è riuscita a perdere 1-2 proprio contro l’ultimissima in classifica, che delle 5, 5!, gare vinte in tutto l’anno è riuscita a imporsi con un team da Champions. Sette punti persi che ora la proietterebbero a quota 77, a +1 dalla Juve e a 5 giornate dalla fine. Un peccato, eppure un tranello in cui la Dea ha rischiato di cadere anche ieri sera.
PAROLA ALLA DIFESA, O IL PSG…- Il 20 gennaio, dopo il gol facile di Ilicic, i nerazzurri si sono seduti e hanno assistito alle prodezze della Spal, regalando la gioia del gol all’ex che mai insaccava Petagna e a Valoti, per uno dei suoi 3 gol in tutto il campionato. Anche ieri, dopo la prima delle triangolazioni vincenti Tameze-Malinovskyi-Pasalic a soli 120’’ dal fischio d’inizio, la Dea si è seduta dissolvendosi nel non-gioco del Brescia. Risultato? Dormite e disattenzioni difensive, come quella di Caldara, preso non si sa come in controtempo su Torregrossa, l’unico in campo da monitorare almeno da lontano. Non vi dico le urla di mister Gasp in panchina, che fanno già tremare lo stadio quando è pieno. Con il Brescia, ci passi il gol della bandiera- ma neanche troppo se si pensa ai 7 punti persi per il primo posto-ma se queste ultime cinque gare vogliono essere prove generali in vista del grande show del 12 agosto, qualcosa va cambiato. Il Brescia ha segnato solo per gli errori di Caldara e Tameze (c’era il terzo portiere in campo, che il Brescia non aveva nemmeno in distinta), il Paris Saint-Germain andrà a segno anche per le sviste di Palomino. Ma ci saranno già Mbappé e Neymar a dettar legge. L’approccio difensivo da film horror dei primi 15’ deve cambiare drasticamente se la Dea punta davvero a fare bella figura in Champions e a mantenersi stretto il secondo posto. Che anche questo derby sia d’insegnamento: i 93 gol fanno piacere e clamore, ma è sui 43 subìti-quasi quanto l’Udinese- che la Dea deve lavorare per candidarsi all’inseguimento dello scudetto 2021.