AFP via Getty Images
L'Atalanta e l'obiettivo campione d'inverno: la consapevolezza di Gritti e della piazza
- 7
GRITTI DOCET- Almeno per la fine del girone d’andata, perché l’Atalanta ha tutte le carte in regola per candidarsi al titolo di campione d’inverno. “Noi siamo forti, sappiamo soffrire nei momenti difficili e poi andiamo a fare male agli avversari”. Il braccio destro di Gasperini va al nocciolo della questione. La mentalità è cambiata perché non c’è più un’Atalanta che va bene con le piccole ma perde gli scontri diretti, o che fa la grande con le grandi ma poi inciampa con le rivelazioni del campionato, tutti scenari passati. Ora l’Atalanta vince sempre, anche rincorrendo e soffrendo, ma senza mai arrendersi. “I tifosi invocano lo scudetto, hanno il diritto di sognare, da nove anni giustifichiamo questa euforia. Come dice sempre Gasperini, vedremo dove saremo a due terzi del campionato”. È ancora presto per maggio ma non per gennaio. E ancora una volta, lo dicono i numeri: undici punti in più dell’anno scorso, 15 gol in più realizzati rispetto alla stagione che l’ha portata in doppia finale e in Champions. E ancora, la rosa lunga, i sedici titolari di qualità, la motivazione forte e la consapevolezza di essere campioni d’Europa League in carica.
LA PIAZZA CI CREDE- La visione è cambiata anche in chi è ancorato al passato e ama ricordare le radici, il passato in Serie C e l’ascensore tra la A e la B. Già un mese fa si festeggiava, di rientro dal Maradona, il gruppo squadra nerazzurro portato in trionfo a Zingonia da eroe. “Vinceremo il tricolore” è un inno che all’Olimpico o al Gewiss Stadium si sentiva cantare sempre e solo dagli avversari, e invece adesso lo intonano i 300 nel settore ospiti romano e risuona in qualche suoneria del cellulare al posto del ‘The Champions’ in voga dal 2019. Anche nei tifosi, l’incredulità sta lasciando il posto alla consapevolezza. Di tifare una squadra forte, forse la più forte in questo momento. Grazie a una società seria e appassionata, ai fondi americani, all’allenatore più longevo del campionato, a un perfetto mix di giovani affamati e rivitalizzati e di veterani e bandiere che hanno ancora tanto da dire. Gli ingredienti perfetti per prendersi la vetta.
Commenti
(7)Scrivi il tuo commento
A FINE ANNO, QUANDO SARANNO QUARTI O QUINTI COME TRADIZIONE, DIRANNO CHE L'OBIETTIVO ERA IL QUART...