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    Atalanta, le pagelle di CM: che gladiatore Romero, per Miranchuk esordio col botto!

    Atalanta, le pagelle di CM: che gladiatore Romero, per Miranchuk esordio col botto!

    • Marina Belotti, inviata al Gewiss Stadium
    Atalanta-Inter 1-1
     
    Sportiello 7: potrebbe essere la sua ultima da titolare tra i pali, Gollini è pronto a tornare dopo la sosta, ma la passa da disoccupato fino all’13’ s.t., quando la difesa fa filtrare la palla di Lautaro. Vola sulla linea di porta per sventare la sfera potente di Young prima, Vidal e Barella poi con due azioni che valgono una doppietta. Non fa passare Lukaku al fotofinish. Interventi essenziali.
     
    Toloi 6: il vicecapitano nerazzurro copre e va in aiuto al giovane Ruggeri, anticipa Barella e mette la giusta pressione al duo d’attacco ospite. Fa il suo.
     
    (Dal 28’ s.t. Muriel 6,5: corre sulla sinistra, offre a Miranchuk l’assist decisivo, poi cerca il sorpasso con tiri verso l’angolo e dalla distanza. Arriva a tanto così dal gol di zucca davanti ad Handanovic, peccato. Più incisivo di Zapata, merita di giocare di più).
     
    Romero 8: recuperato l’infortunio muscolare, entra subito duro su un Lautaro a mezzo servizio per il fastidio alla coscia sinistra. In area piccola spazza sempre via la sfera al 10 interista sul più bello, poi si sposta anche sulla destra per rubarla a Sanchez. Ovunque, interrompe l’azione dei milanesi quando serve. Anticipa e chiude costantemente Lautaro e continua a limitare Sanchez. Il migliore, anche la lotta Romero-Romelu ha un solo vincitore ed è l'argentino.
     
    Djimsiti 5: il ministro della difesa nerazzurra è su Sanchez, che perde qualche volta nella sua rincorsa in area piccola, ma per fortuna c’è il collega Romero che interviene. Ammonito, sventa di zucca in corner palloni insidiosi e protegge dagli attacchi di Sanchez. Da fermo, non riesce a bloccare Lautaro che svetta e trafigge di zucca la porta. Erroraccio che pesa.
     
    Hateboer 6: dimenticato il guaio muscolare, sfreccia sulla destra e invade anche l’area piccola per agganciare i cross di Pasalic e Malinovskyi, di testa e di tacco. Lotta su ogni sfera che viaggia tra le gambe di Vidal. E’ lui la punta nerazzurra più pericolosa, in centro davanti alla porta anticipa Young, ma sbaglia la sforbiciata. Una buona prova, peccato che sul più bello allarghi entrambe le gambe senza riuscire a impedire a Young di fornire l’assist decisivo a Lautaro.
     
    Pasalic 6: il centrocampista ‘di spinta’ dell’Atalanta parte subito al massimo confezionando un traversone d’oro per Hateboer, limita i lanci in avanti di Lautaro dal centrocampo. Trova varchi in profondità con Ruggeri, ma è più molliccio del solito. 
     
    (Dal 15’ s.t. Pessina 6,5: porta freschezza, qualità e forza, limita Barella e gli attacchi sempre più aggressivi dell’Inter. Regala buone palle al Papu, dimostra che merita più spazio).
     
    Freuler 7: lo svizzero mostra un po’ troppo nervosismo e viene redarguito dall’arbitro, al 18’ p.t. però trasforma questa rabbia in un tiro-cross destinato all’incrocio dei pali che impegna Handanovic. Copre Vidal sulla porta e spesso e lo batte in velocità, poi fa ammonire Lautaro. Conquista preziose punizioni e fa ammonire anche De Vrij. Non si stanca mai, sempre in area piccola, serve a Muriel un cross d’oro che solo per millimetri non si trasforma nel gol del sorpasso.
     
    Ruggeri 6,5: ruggisce, timidamente ma ruggisce, il bergamasco doc classe 2002 alla sua prima apparizione in Serie A. Dimostra fin da subito grande personalità, non sente il peso del Big match e nemmeno quello di Darmian, con cui ingaggia contrasti terra a terra e aerei.  Buono il lavoro in copertura su Darmian, a cui strappa anche qualche palla, non crea pericoli e già per questo meglio di Mojica. Duetta in profondità con Pasalic e va a tanto così dal gol di zucca. 
     
    (Dal 45’ s.t. Mojica: sv).
     
    Malinovskyi 5,5: il mister gli dà fiducia e la maglia dal 1’ a fianco del capitano, lui lo ripaga con cross al bacio per Zapata. Duella con Bastoni, non sbaglia i lanci lunghi in area. Solo e smarcato però, al 23’ p.t. col mancino mira al cielo sprecando una ghiotta occasione. Da quel momento si demoralizza, Bastoni gli prende le misure e l’ucraino è sempre meno incisivo. Perde sfere pericolose e Gasp lo striglia. Soffre Vidal che lo anticipa lesto. Non sfrutta le punizioni, suo pane.
     
    (Dal 15’ s.t. Miranchuk 7,5: esordio in Serie A per il russo, che serve un buon cross per Zapata, crea la superiorità numerica che serve per cercare il pari. Quando il apri sembra perso lui cic rede più degli altri: stoppa al limite dell’area, supera egregiamente Bastoni, calciandogli la sfera in mezzo alle gambe per un gol che porta 1 punto ma ne vale 3. Decisivo).
     
    Gomez 6: il numero 10 della Dea è subito incaricato di battere la punizione centrale che trova la muraglia a quadrettoni ospite. La manata di de Vrij lo disorienta, non raccoglie la sfera in area di Malinovskyi. Da ‘falso nueve’ crea varchi e lancia cross a Malinovskyi sull’altra corsia, ma arranca contro i milanesi, che si chiudono sul folletto di casa.
     
    Zapata 5: la pantera nerazzurra è sovrastata da Darmian, che dopo pochi minuti lo abbatte ma gli regala una punizione centrale. Skriniar gli impedisce qualsiasi movimento, relegato sulla sinistra cerca di farsi spazio ma mai quello che dovrebbe, ovvero far paura ad Handanovic. A fine primo tempo finalmente si sposta al centro dell’area, ma le sue apparizioni sono nulle. Nella ripresa quando ha l’occasione si allarga e si allunga perdendo palla. Non sfrutta nemmeno le sfere al volo lanciategli dal new entry Miranchuk, e va in panca.
     
    (Dal 28’ s.t. Lammers 6,5: impensierisce Handanovic con un paio di inziative personali, da centravanti guadagna metri e si rende pericoloso. Bene).
     
     
     
    All. Gasperini 6,5: nessuno stravolgimento, solo alcuni accorgimenti aveva promesso, ed eccoli in campo sotto forma dell’esordiente Ruggeri sulla sinistra e di una difesa e di un centrocampo molto più coperti grazie all’arretramento del 40 e di Hateboer all’occorrenza. La squadra ha per largo tempo il controllo del gioco ma l’attacco è sterile, temporeggia troppo in area, orfana del guizzo e dell’affondo vincente che bloccano una gara incolore e destinata allo 0-0 fino al lampo di Young-Lautaro. Prestazione sufficiente dei suoi, ma sono i cambi alla ripresa che decidono la gara pre-sosta da cui passa mezzo campionato: con Lammers, Miranchuk e Pessina la Dea inverte le carte in tavola e sfiora la vittoria. 
     
     

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