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    Atalanta, assalto a Brescianini e O'Riley. E non c'è bisogno di cedere Koopmeiners

    Atalanta, assalto a Brescianini e O'Riley. E non c'è bisogno di cedere Koopmeiners

    • Marina Belotti
    Si è protratto fino alla tarda sera di ieri l'incontro tra Atalanta e Frosinone per discutere del futuro di Marco Brescianini, centrocampista classe 2000 che ha attirato l'attenzione di diversi big di Serie A. Una trattativa che ha accelerato negli ultimi giorni, nonostante l'improvvisa fumata bianca per Sulemana, mediano ghanese classe 2003, il cui arrivo a Bergamo non ha però cambiato i piani della dirigenza nerazzurra.

    I Percassi li vogliono entrambi, anzi, tutti e tre: oltre a Sulemana e Brescianini c'è anche O'Riley sull'agenda degli uomini di mercato orobici, che non si sono fatti intimidire dall'azione di disturbo di una Juve amareggiata per il mancato sconto a Koopmeiners. Brescianini, grazie alla sua duttilità e alla capacità di inserimento sulla trequarti, non viene infatti equiparato a Sulemana: l'ormai ex Cagliari verrà a fare da vice de Roon, quel ruolo che ha ricoperto troppe poche volte Adopo (poco più di 100 minuti in campo in stagione), che cerca spazio proprio in Sardegna. Brescianini invece può sostituire più spesso, alla pari di un titolare, l'olandese o Ederson e fare anche le veci di Koopmeiners, potenziale tuttocampista da abbinare alle doti e all'esperienza di O'Riley, la stella di sfondamento dei Celtic che vale 25 milioni.

    Il gruzzoletto per puntare su tutti e tre l'Atalanta ce l'ha: 15 milioni da Okoli, 10 da Cambiaghi, 5 da Zortea e presto 11 circa da Miranchuk, più convinto di cercare fortuna in America. E il centrocampista classe 2000, che per un caso è nato proprio in provincia di Bergamo, è stato tra i migliori della stagione del Frosinone dopo Matias Soulé. Ha grandi potenzialità e sa che con mister Gasperini potrà crescere e per questo, nonostante l'inserimento del Napoli, la Champions con l'Atalanta rimane la sua prima opzione.

    Abile nel tiro in porta, partecipa all'azione anche nella fase di non possesso, sa ribaltare il gioco leggendo in anticipo le mosse degli avversari e dei compagni a cui fa grande supporto. Di piede è un mancino naturale, tecnico e ordinato, gioca il pallone in maniera pulita, ha un primo controllo preciso, è duttile anche col piede destro e conduce la palla in modo efficace. Con le tre competizioni in cui sarà impegnata l'Atalanta e con la possibilità di avanzare Pasalic in caso di partenza di Koopemeiners, il suo apporto nel 3-4-1-2 o appunto 3-4-2-1 del Gasp sarà fondamentale per far riposare gli stacanovisti Ederson e de Roon e per cautelarsi in caso di infortuni in un reparto che il tecnico di Grugliasco sta facendo crescere al pari dell'attacco.

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