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Atalanta: la Curva Nord si è sciolta, ecco perché è finita così. Ora si cerca un 'nuovo Bocia'
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Un climax di malumori extra campo che ha raggiunto il suo apice proprio negli anni più belli dell’Atalanta in campo, tre volte di fila in Champions: prima il rifiuto della tessera del tifoso, che ha fatto precipitare la presenza del tifo in trasferta, poi la gestione problematica dei biglietti per gara a Valencia, infine il buco lasciato due settimane fa al centro della Nord a causa delle limitazioni pandemiche sotto il motto di ‘o tutti o nessuno’, che però non metteva d’accordo tutti. Il culmine era stato raggiunto con lo striscione apparso fuori da Zingonia a fine luglio (“Abbonamenti, amichevoli, mercato, Percassi non sbagliare, c’è una città da rispettare”, a firma ‘Animal Kingdom’), frutto di un’azione di pochi, simile a un ammutinamento perché non concordato con il direttivo.
Ma tra tensioni – qualcuno nel frattempo si è spostato in Curva Sud- e dibattiti, per ventitré anni il gruppo leggendario ha trascinato l’EuroDea negli stadi e negli scali d’Europa. Ora si vuole ricominciare, si cerca un nuovo leader, un nuovo ‘Bocia’, che nel frattempo ha ricevuto un altro Daspo di 8 anni per aver violato la precedente restrizione incontrando i gemellati di Terni prima della gara col Bari. Non tornerà in Curva in Primavera quindi, anche lui ha assistito impotente alla riunione nel celebre Covo di Campagnola che ha chiuso i battenti e messo la parola fine all’anima della Nord.
Che ne sarà ora di striscioni e coreografie con la prima gara in Champions contro il Villarreal alle porte? Lunedì, alla vigilia europea, ne scopriremo di più grazie al comunicato ufficiale. Che getterà anche le basi per un nuovo direttivo. Per una nuova Nord.
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