AFP via Getty Images
Violamania: battere il Torino ha fatto rumore solo fino a un certo punto. E le assenze non siano un alibi con l'Atalanta
LIVELLO SUCCESSIVO - Potremmo vedere la partita di sabato come una sorta di aumento di difficoltà rispetto all’ultima uscita: stesso modulo, stesso credo tattico, ma interpreti diversi, migliori e più abituati a far funzionare il meccanismo. Quello del Torino, ancora non oliato, si è inceppato, ma quello dell’Atalanta è ben rodato e alla Fiorentina servirà un ulteriore passo avanti per averne ragione. A maggior ragione se si aggiunge all’equazione la probabile assenza dei sudamericani Quarta, Pulgar e soprattutto Gonzalez, che rientreranno tra venerdì sera e sabato. Alla Dea, però, mancheranno probabilmente Muriel e Gosens, mentre Zapata non è in condizioni ottimali e Musso rientra tardi da Oltreoceano come i suoi colleghi viola, quindi le assenze non rappresenterebbero un alibi inattaccabile. Semmai, va valutato lo stato di forma di Torreira, atteso all’esordio con la maglia della Fiorentina. L’uruguayano è l’unico che non ha un’alternativa di ruolo in assenza di Pulgar, perché, per rimpiazzare gli argentini, in difesa ci sono Nastasic e Igor e in attacco Sottil e Saponara. Italiano potrebbe essere costretto a correre ai ripari nel finale di partita, cambiando modulo o adattando una mezzala davanti alla difesa. Certo, se Pulgar dovesse rientrare in tempo per la convocazione, cosa ad oggi tutta da comprovare, sarebbe tutto più semplice, anche a gara in corso.
GRANDE CONTRO LE GRANDI - E’ questo l’obiettivo della Fiorentina, dichiarato più volte da Italiano: imporre il proprio gioco ovunque, anche sul campo delle squadre migliori del nostro campionato. E al netto del 3-1 subito, a Roma contro i giallorossi si è vista, a tratti, una Fiorentina padrona delle operazioni, perfino in inferiorità numerica. Dominare l’Atalanta sul piano del gioco (come del resto ha fatto anche il Torino, pur sconfitto, alla prima di campionato) certificherebbe l’avanzamento del percorso intrapreso alla fine di giugno. Se poi arrivasse anche il risultato, allora contenere l’entusiasmo per questa nuova Fiorentina diventerebbe impossibile.