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  • Atalanta, dal "veterano" Retegui ai flop Zaniolo e Godfrey: la classifica dei minuti impiegati

    Atalanta, dal "veterano" Retegui ai flop Zaniolo e Godfrey: la classifica dei minuti impiegati

    • Marina Belotti
    La doppia cifra in classifica raggiunta dall’Atalanta è anche merito della doppia cifra arrivata a Bergamo nel mercato in entrata. Un maxi-rinforzo reparto per reparto che ha reso la squadra più fresca e riposata, con una panchina lunga e nuovi titolari in grado di spaccare le partite.
    Vediamo ora la classifica dei nuovi arrivati per minutaggio concessogli da mister Gasperini. Sul rendimento parla il campo: più un giocatore si allena bene, più gioca, e più gioca, più soddisfa il Gasp in termini di performance fisiche e personalità.
     
    Il primo in assoluto per distacco, ben 604’, non può essere che lui, Retegui, arrivato già pronto dopo il ritiro con il Genoa. Ha solo cambiato casacca, non la voglia di segnare. Anzi, quella è aumentata: 7 partite in Serie A e 7 gol.
     
    Al secondo posto, per minuti impiegati in campo si classifica, dopo un paio di mesi, Bellanova con 474’ in campo in 7 gare condite da un gol. Ora che Ruggeri è KO è un rinforzo fondamentale, sia per la corsa che per i cross, e si intende già alla perfezione con Zappacosta. Come se giocasse all’Atalanta da sempre.
     
    Medaglia di bronzo per Brescianini grazie ai suoi 368’, ma sarebbe stata di un altro colore se l’infortunio con lesione di secondo grado al bicipite femorale non l’avesse fermato. Subito in rete con una doppietta, l’ex Frosinone ha brillato a centrocampo, ma anche più avanzato. Un jolly importante che Gasperini recupererà da metà novembre.
     
     
    Medaglia di legno per Samardzic, sempre più un punto di riferimento candidato a diventare il nuovo Koopmeiners nerazzurro, anche se molti addetti ai lavori ci vedono tracce anche di Ilicic. Merito del suo mancino portentoso e dei guizzi che trascinano la squadra, ma anche della duttilità tra il centrocampo, la trequarti e la lunetta. 305’ finora per lui.
     
     
    A metà classifica c’è lo spartiacque Kossounou con 236’ e in sole tra gare. Nell’ultima settimana ha svoltato la sua carriera all’Atalanta, dando un contributo importante in difesa. Non solo rattoppandola ma portando un valore aggiunto, come braccetto di destra però: da centrale non ha fatto la stessa bella figura. In crescita.
     
    Centosette minuti per Cuadrado, ma è solo l’inizio. Il colombiano è la perfetta riserva di lusso in grado di entrare e spaccare le gare, complice la sua ferrea volontà di fare ancora la differenza nell’Atalanta. La motivazione è tanta, i tiri anche, ha sfiorato più volte il gol, e col tempo accumulerà sempre più minutaggio come esterno offensivo nelle gare che contano e di cui ha esperienza.
     
    Quello di Zaniolo è invece il caso più discusso: solo centotré minuti in ben cinque gare. C’è un’unica spiegazione, ed è legata ai diversi intoppi fisici che hanno fatto prevalere la cautela visti i tanti infortuni avuti in carriera e che hanno fatto “fermare al palo” il Gasp nella preparazione. Il piede però c’è, si è fermato anche lui al palo con il Genoa, la determinazione anche, ora è il fisico che deve collaborare per fargli ottenere una maglia dal primo minuto. Il prossimo tour de force fino a metà novembre potrebbe essere l’occasione giusta.
     
    Ottavo posto per Godfrey, ma è praticamente l’ultimo considerando i giocatori di movimento. Ci si aspettava molto di più da lui, anche solo per il ruolo che ricopre. Un difensore in un reparto sempre in emergenza, che il CEO di Atalanta Luca Percassi inseguiva da cinque anni. E invece, piuttosto che farlo giocare, il Gasp è arrivato ad arretrare non solo de Roon, ma anche Ruggeri: solo 56 minuti spalmati in tre gare per lui che, secondo il Gasp, “se ha recuperato da tutti i suoi problemi, può darci una mano”.
     
    Al nono c’è Sulemana, ma i suoi 13 minuti in due gare sono dati dal fatto di avere davanti colossi come de Roon, Ederson, Pasalic e Brescianini e soprattutto è stato chiaro fin da subito che il suo arrivo andava a sostituire Adopo, un rinforzo dalla panca da utilizzare all’occorrenza.
     
    Infine, al decimo posto più per forza che per scelta, Rui Patricio, arrivato a Bergamo per fare il secondo portiere risolvendo così il dualismo in porta. Solo per questo non ha ancora mai preso il posto di Carnesecchi (0’) ma, grazie alla sua affidabilità, potrà essere utile quando a tutte le competizioni si aggiungeranno anche Coppa Italia e Supercoppa.
     

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