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Atalantamania: Kessié e Conti al Milan? No problem, abbiamo di meglio
Ma quest’anno è diverso. Quest’anno giochiamo l’Europa League, traguardo centrato dopo 26 anni. Quest’anno è diverso e lo è stato fin da ottobre, quando quegli sconosciuti dalla B sono divenuti eroi contesi dalle grandi di A. Quest’anno è diverso e lo è stato fin da gennaio, quando non solo siamo riusciti a sopravvivere senza Gagliardini, ma abbiamo fatto di meglio: 37 punti contro i 35 dell’andata. Ora, perso Kessié, sarà questione di giorni e ci saluterà anche Conti. Nessun problema, abbiamo già i rinforzi: Palomino, Mancini, Cornelius e Vido, “I fantastici 4”.
Esercitato il diritto di riscatto per Berisha, la porta è chiusa a doppia mandata: se dovessero tornare i problemi muscolari, il rapper Gollini è lì che scalpita. In difesa, la muraglia bergamasca è riconfermata: Toloi, Masiello e il più bergamasco di tutti, Caldara, che fa attendere la Juve un altro anno. In caso di ripensamento, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra Bastoni, Palomino e Mancini. Il primo, classe ’99, è molto più forte di Caldara, a detta dello stesso. Il 27enne Palomino, un nome una garanzia, ha quelle radici argentine che con l’Atalanta vanno a braccetto, così come i suoi recenti assaggi sui palcoscenici europei. Mancino di piede, ha un gran senso dell’anticipo sui contrasti. Chi invece nonostante il nome è forte sul destro è Mancini, ex centrocampista del ‘96: centrale difensivo completo, pericoloso su palle inattive, un gigante di centonovanta centimetri e passa. Quando a Perugia saltava non ce n’era per nessuno.
Al centro, Freuler resta dei nostri, così come Cristante e Hateboer. Kurtic è riconfermato sulla trequarti e ha parlato bene di Bergamo all’amico Ilicic. Spinazzola è con noi fino a prova contraria o finché non ci danno Madragora o Orsolini. Spesso ci siamo chiesti: chissà se l’Atalanta avesse una punta con il fiuto del gol, dove sarebbe… Bene, lo scopriremo presto. Veni Vido Vici è il nuovo mantra orobico: Luca Vido, un gol o un assist ogni due partite, alta media di rigori a segno, l’esplosione al Cittadella a 20 anni e a casa Milan che lo rimpiangono già. La sua spalla a volte fa le bizze, ma a 14 anni era considerato l’Ibrahimovic d’Italia. L’Ibra su al nord è invece tuttora il vikingo Cornelius, danese classe ’93, già ambientatosi a Bergamo in primavera: l’Europa la conosce bene e l’ha già marchiata 9 volte in 3 anni. Fisico possente alla Petagna, all’appuntamento con il gol arriva ogni 163’.
Quattro giganti che non fanno rimpiangere i partenti. La rosa si sta rinforzando e l’Euro-Atalanta non fa sConti: se il terzino destro sarà il prezzo da pagare, vogliamo che sia alto, abbiamo uno stadio da rifare. Intanto domenica il rendez-vous è a Zingonia, per il raduno pre-ritiro: se Ilicic e Pessina (stessa media gol di Conti) dovessero raggiungerci, li aspetteremo a braccia aperte. Una promessa spicca sulla campagna abbonamenti 2017/2018: lo spettacolo continua…