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Atalanta, Gasperini: 'Siamo in esubero sugli esterni e c'è apprensione per Muriel. Ilicic? Era arrabbiato perché...'
MURIEL E MAEHLE- “C'è un po' di apprensione per Muriel, che si trascina dietro un piccolo problema muscolare: ce lo portiamo dietro ma è in dubbio. Per il resto recuperiamo Pasalic, che lunedì dovrebbe cominciare ad allenarsi in gruppo, e siamo a posto anche a centrocampo. Non sono uno a favore della ricerca spasmodica di giocatori, per il mercato dovete chiedere alla società. Sono soddisfatto per l'arrivo anticipato di Maehle. Uno che ha sicurezza tecnica e facilità di gioco: l'inserimento non è così immediato, ma dai primi spezzoni si capisce se uno può adattarsi o meno. Lui conosce solo Malinovskyi”.
CINQUE CAMBI- “Palomino ultimamente sta molto meglio rispetto a tempo fa, a volte invece le scelte sono dovute a infortuni come quello di Caldara o a squalifiche come Romero domenica. Non mi baso sul minutaggio per scegliere, dipende dalle situazioni. Coi cinque cambi il turnover lo si fa in partita, non cambiando formazione di volta in volta”.
ROSE CORTE- “Giocando ogni tre giorni c'è la possiblità di far riposare qualcuno e inserirne altri. Vedi Miranchuk e Caldara contro Sassuolo e Parma. A gennaio ci sono tante partite, in questo momento siamo in esubero sugli esterni: per il resto dobbiamo aspettare, perché gli infortuni sono dietro l'angolo. Non sono per le rose ampie, non esiste la necessità di avere 28 giocatori: non si riescono nemmeno a valutare. Un ragazzo come Sutalo avrebbe bisogno di giocare con continuità per crescere, discorso che valeva per Ibanez: ha qualità, ma ha giocatori importanti davanti. Nell'Atalanta fa fatica, non può avere tanto spazio. A me bastano 16-17 giocatori per fare risultato, non c'è spazio per esperimenti”.
TOUR DE FORCE- “In questo momento l'unica preoccupazione è dover giocare sempre ogni tre giorni, tra la Coppa Italia il 14 col cagliari e il recupero con l'Udinese il 20. L'anticipo di sabato 23 in casa del Milan, con quest'ultima partita in mezzo, diventa eccessivo. Ogni impegno è pressante, è il frutto di questa stagione particolare. Basta poco a spostare il trend da una parte o dall'altra”.
LE ALTRE SQUADRE- “Milan-Juventus è stata una bellissima partita, la Roma e il Napoli giocano benissimo, poi ci sono sorprese come Benevento e Spezia. Non è facile per nessuno, chi gioca le coppe ha avuto alti e bassi”.
L'AVVERSARIO- “Il Benevento è una squadra veloce che ribalta bene il gioco, ha una bella convinzione. Difficilmente una neopromossa parte così bene. Sappiamo come gioca, e noi proprio perché è una partita difficile dobbiamo giocare bene”.
INZAGHI- “Filippo Inzaghi è un ragazzo che ha una passione incredibile. Per come l'ho conosciuto io anche dopo, posso dire che ha il calcio in testa. E' partito molto in alto, subito dal Milan, ma poi ha avuto l'umilità di passare da realtà più basse e risalire. Due anni fa c'era venuto anche a trovare qui a Zingonia”.
CLASSIFICA CORTISSIMA- “Nessuna delle metropolitane finora ha toppato, mi sembra il campionato di due stagioni fa: fino all'ultimo c'eravamo ritrovati con le grandi intorno spuntando lo stesso il terzo posto. Siamo distanti dalla testa della classifica, invece il gruppo Europa League-Champions siamo vicini. Il primo obiettivo è cominciare a prendere vantaggio scremando il gruppo, ma sono convinto che molte squadre rimarranno vicine a lungo. La volata parte a primavera, l'importante è restare dentro”.
OBIETTIVI IN CAMPO- “Puntiamo all'inserimento di Malinovskyi, a quello di Miranchuk che non c'è ancora stato e al recupero fisico di Pasalic e Caldara”.
ILICIC ARRABBIATO- “Per far rendere i giocatori al meglio bisogna farli giocare nel ruolo a loro più congeniale. Ilicic domenica scorsa era arrabbiato perché voleva far gol, ma finché fa quegli assist a me va bene lo stesso. Vedremo se Miranchuk e Lammers riusciranno a essere competitivi”.