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    Atalanta, Gasperini: 'Dispiaciuto per Scamacca. La squadra ha un'anima europea'

    Atalanta, Gasperini: 'Dispiaciuto per Scamacca. La squadra ha un'anima europea'

    • Marina Belotti
    Il tecnico dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, alla vigilia della gara di Europa League contro il Rakow, tira le somme: “Quella prima gara con l’Everton è stata una delle gare più belle che si ricordano, per prestazione, risultato, entusiasmo a Reggio Emilia, poi abbiamo avuto sei anni di Coppe e quell’anno sabbatico da cui vogliamo ripartire, l’anno scorso ci siamo guadagnati sul campo questa qualificazione, speriamo di ripartire la stessa attesa ed entusiasmo per ricreare un percorso come in questi anni”. 


     
    DOPO FIRENZE - “In campionato sono partite molto equilibrate, penso che la squadra abbia fatto cose molto buone e altre dove è stata meglio la Fiorentina nel finale delle due partite, qualche regalino l’abbiamo fatto, ora la squadra deve pensare alla gara di domani, quest’anno non abbiamo tempo di guardarci indietro, giochiamo ogni tre giorni, dobbiamo guardare avanti”.
     
    EUROPA - “Anche quest’anno avremo l’anima europea, ce la dovremo costruire, a volte passa a che attraverso risultati positivi, ha sempre avuto uno spogliatoio molto forte e una condivisione di idee che ci ha sempre caratterizzato, in questo inizio di campionato ci sono stati momenti di calo ma poco guardando la globalità delle partite. In Europa sono sei partite, come sei giornate dalla fine, l’attenzione di alza e ogni partita diventa decisiva, il livello di attenzione in generale è molto più alto, anche il ritmo e l’intensità con cui si gioca, si incontrano squadre abituate a giocare per vincere, campioni nei loro Paesi, devi essere necessariamente al meglio delle tue possibilità per essere competitivo”.
     
    SCAMACCA - “È chiaro che sia dispiaciuto, ma noi siamo 20 giocatori su 21, la squadra deve trovare le alternative, è competitiva, so che giocando a calcio ci si può far male, in tutte le squadre gli infortuni capitano, è un problema del nostro calcio. Difficile dare una spiegazione ma si fanno male in partita e non in allenamento". 
     
     
     

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