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  • Atalanta, perché Gasperini ha scommesso su De Ketelaere

    Atalanta, perché Gasperini ha scommesso su De Ketelaere

    • Simone Gervasio
    Se esistesse nel calcio nostrano un Demiurgo, avrebbe le sembianze di Gian Piero Gasperini. È forse con questo intento che l’Atalanta sta scommettendo sul talento perduto di Charles De Ketelaere. Platone descrive questa figura mitologica, filosofica e al confine con un essere divino per la prima volta nel Timeo. Si tratta di un’entità capace di plasmare il mondo e quello che lo circonda secondo la propria volontà, generando e ordinando la materia. Il Demiurgo vivifica la materia informe e ingenerata, dandole una forma e un ordine. Con le dovute proporzioni, quello che serve al belga, scosso da un anno da dimenticare al Milan.

    RITROVARSI - De Ketelaere in Italia ha messo assieme quaranta presenze in tutte le competizioni, un assist e, dopo i primi promettenti guizzi, si è attorcigliato su sé stesso in un vortice di panchine e delusioni quando poi varcava la soglia del campo. In rossonero il super colpo di Maldini e Massara si è incupito. La scintilla potrebbe arrivare, questo quello che sperano i nerazzurri, a Zingonia, dove la tecnica e la qualità sono le benvenute. È per queste caratteristiche che Gasp ha puntato forte sul belga ed è di certo intrigato dalla sfida di trasformare un parziale ‘bidone’ nel campione che tutto il calcio europeo pensava di aver trovato. Ma come proverà a renderlo un fattore nella Serie A?

    COME JOSIP - Spesso nelle ultime annate, Gasperini si è lamentato dello scarso tasso tecnico della sua rosa e, ancor più frequentemente, ha invocato l’arrivo di ali e trequartisti offensivi di livello dopo il lungo addio di Josip Ilicic. I tentativi sono stati tanti, alcuni riusciti, altri meno. Pasalic è ormai un habitué del ruolo, Lookman ha convinto fin dall’inizio mentre non è andata così per Boga, comprato a peso d’oro, deludente e ceduto al Nizza a suon di milioni. In questo quadro l’arrivo di De Ketelaere s’inserisce alla perfezione nella costante ricerca di giocatori tecnici, di fantasia, con colpi che possono catalizzare i meccanismi standardizzati del gioco atalantino. Un Ilicic 2.0, quello che Gasperini sogna da tempo e che intravede nel belga. Minor capacità realizzativa, un tiro meno insidioso, ma la stessa capacità di vedere in anticipo il passaggio giusto, il filtrante che può liberare i compagni davanti alla porta avversaria.

    NUOVA ATALANTA - L’attacco bergamasco non verterà più su una prima punta di peso. Hojlund è di fatti del Manchester United (per 75 milioni più bonus) e Zapata potrebbe presto seguirlo nella casella delle cessioni. Il loro posto sarà occupato da El Bilal Touré, altra scommessa e altro talento fisico e tecnico. L’ultimo arrivato non è un vero e proprio 9: ha cominciato da ala e solo nell’ultimo periodo ha avvicinato la sua posizione alla porta avversaria, trovandola spesso. Sarà lui a fornire gli strappi in profondità e attaccare gli spazi. Alle sue spalle serviva dunque qualcuno che sapesse imbeccarlo. Nel 3421 con cui l’Atalanta affronterà la prossima stagione, i due trequartisti partiranno da posizioni centrali e dovranno creare occasioni da gol con scambi continui di palla e ruoli. Un calcio più fluido e più palleggiato in cui Cdk potrà ritrovarsi. Da Bastoni a Kessie, da Romero ad Amad Diallo Touré, fino ad Hojlund, a quelle latitudini sanno come valorizzare i talenti.
     

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