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Atalanta, De Ketelaere è il simbolo di una squadra che non segna più come prima
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TRIO DIVISO- Sicuramente ha inciso tanto l'assenza dal 1' contro il Como di Lookman nel tridente e quella di ieri di Retegui, fuori dall'undici titolare. Il tridente pesante ha dimostrato di muoversi bene solo se gioca insieme in contemporanea, come con la Fiorentina. I tre gol in recupero sono arrivati proprio dai magnifici tre che disegnano schemi e filtranti in maniera mnemonica, intendendosi tra loro come con nessun altro. Una magia che non si è replicata in abbinata con Pasalic o Brescianini. L'Atalanta continua a creare tanto, ma sempre lontana dallo specchio: 8 tiri e solo 2 in porta con l'Arsenal, addirittura 23 ma 4 verso la rete ieri.
IL NUOVO NON AVANZA- In Champions, seguendo il mantra del Gasp di segnare un gol in più dell'avversario, non si potrà quindi fare a meno di questa linea a tre. Gli spunti di CDK li può raccogliere la testa di Retegui, specie dopo un corridoio di Lookman che punta e salta l'uomo mandando in tilt le difese, dialogando dalla sinistra alla destra con De Ketelaere. I due si sovrappongono, creando confusione agli avversari. Solo così funzionano, solo così tornerà quell'ultimo passaggio vincente che finora è mancato, frenando l'Atalanta a 7 gol realizzati nelle ultime 6 gare, praticamente in media solo uno a match. Per tornare l'Atalanta delle goleade poi, dal 46' in avanti, i nuovi devono accelerare il rodaggio: Brescianini, Cuadrado e Zaniolo hanno le caratteristiche giuste per fare male e spaccare le gare, ma ancora non hanno preso il ritmo. Il tempo però stringe, si gioca ogni tre giorni, ora dovranno schiacciare il piede sull'acceleratore prima che sia troppo tardi.