Redazione Calciomercato
Atalanta, cosa vuoi essere? Gasperini va allo scontro: 'Non voglio stare in questa situazione'
NEL LIMBO - "Devo mettermi nelle condizioni di valorizzare quello che crea la società. Dobbiamo condividere come arrivare, se vincere, ringiovanire... Se si vuole fare così, bisogna andare dritti e dare fiducia ai ragazzi." questo lo sfogo in conferenza stampa dell'allenatore, che ha aggiunto: "Non si può tenere il piede in troppe scarpe. Demiral e Zapata sono rimasti delusi dopo i cambi ma non posso essere messo in condizione di andare contro di loro, mi hanno dato tanto. Se l'obiettivo è il quarto posto basta che me lo si dica e lavoriamo per quello". Il piede in troppe scarpe, metafora perfetta per capire il punto di vista di Gasperini, che si trova una squadra piena di tanti giovani talentuosi ma anche con i "vecchi" che hanno regalato così tante gioie ai tifosi bergamaschi. In queste parole, c'è anche tutta la riconoscenza del tecnico per il gruppo storico, aspetto che complica le decisioni sul campo.
IL PRECEDENTE DEL 2016 - Ricostruire, valorizzare, coraggio nelle scelte. Termini usati proprio da Gasperini che ricordano molto quanto successo sei anni fa, quando nel momento più complicato puntò sui giovani: "Quando stavo per saltare per aria nel 2016 ho messo i giovani dentro, quelli che sono stati messi da parte non avevano una storia di passato con me." E la differenza rispetto a quella volta sta tutta in questa ultima frase. Adesso, giocatori come Zapata, Muriel, Demiral, Malinovskyi, Toloi e molti altri, di storia con l'allenatore ne hanno eccome. Questo, imputa alla società, di non aver avuto la forza e il coraggio di fare scelte drastiche come aveva fatto lui qualche anno fa. La conseguenza è che ora probabilmente toccherà a lui farle nuovamente.
QUESTIONE DI OBIETTIVI - "In questa situazione non ci voglio stare, non posso tutte le volte che sostituisco un giocatore sentire che litigo con lui. Perchè l'Atalanta va incontro a queste situazioni? Non ne ha bisogno. Mi va bene anche salvarmi all'ultima giornata per dare una valorizzazione. L'unica cosa che ci ha salvato è che siam partiti forte". Se le scelte iniziali sono ambigue e poco coerenti, di conseguenza anche l'obiettivo finale diventa complicato da stabilire. Questa Atalanta, è troppo forte per puntare a un campionato anomalo ma non lo è abbastanza per lottare in zona Champions League. E allora quale diventa lo scopo? Far giocare i giovani di talento? Con però l'altra faccia della medagli di tenere giocatori di caratura in panchina e scontenti? Queste le domande di Gasp, a cui il club non è riuscito, a suo avviso, a dare una risposta,