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    Atalanta brutta come non mai, il Milan cancella il Cagliari e si prende la meritata Champions

    Atalanta brutta come non mai, il Milan cancella il Cagliari e si prende la meritata Champions

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Dopo essersi letteralmente suicidato domenica sera in casa con il Cagliari, il Milan va a prendersi la qualificazione Champions e il secondo posto con la sedicesima vittoria stagionale in trasferta nell’ultima gara di campionato. Lo fa sul campo più difficile, quello dell’Atalanta, grazie a due rigori - uno per tempo - realizzati da Kessie, uno dei grandi trascinatori della squadra di Pioli in tutto questo campionato.

    L’Atalanta, brutta come non mai, inconcludente, slegata, confusa tira la prima volta in porta a venticinque minuti dalla fine (Malinovskyi, un’ombra rispetto alla gara di Coppa Italia con la Juventus) e va vicino al gol (sarebbe stato il pareggio) in una sola occasione con un diagonale di Zapata che sibila sul palo più lontano della porta di Donnarumma. Per il resto c’è possesso, ma non dominio. Ci sono passaggi corti, non un respiro ampio. C’è giro palla anche se lento e prevedibile. E’ come se la squadra di Gasperini, sgonfiata dal secondo tempo di Coppa dalla Juve, fosse inesorabilmente implosa, fallendo nell’esattezza dei passaggi e arrancando quanto a ritmi e movimento.

    Il Milan ha spigolato dalle situazioni, ma non si può dire che sia stato brillante. Piuttosto è stato attento e vigoroso in difesa e di buon palleggio in mezzo al campo. Ma davanti, senza Ibrahimovic e Rebic, con il solo Leao di punta, non avrebbe pizzicato mai, almeno nel primo tempo. Eppure il primo tiro verso la porta è stato di Saelemaekers (4’), però la palla è finita alta. Poi, una lunga fase di stallo in cui l’Atalanta ha avvicinato la porta, senza neanche lontanamente inquadrarla, solo con una punizione deviata (altissima) da Djimsiti. Ma per chi abbia visto la squadra di Gasperini giocare contro la Juve, questa che affronta il Milan è in versione dimessa e francamente anonima

    Così, ben oltre la mezz’ora (37’), un allungo per Leao viene mal controllato da Romero che si fa superare e, da ultimo uomo, abbatte il portoghese. Il fallo c’è tutto (la chiara occasione da gol no, perché siamo a metacampo), ma l’arbitro Mariani non fischia nulla. Quattro minuti dopo (41’), però, non può esimersi dal decretare un primo calcio di rigore per fallo di Maehle, un autentico scriteriato, su Theo Hernandez. Detto che alla scorrettezza, seppur in maniera minore, partecipa anche Romero, in serata grigia, per non dire di peggio, va sottolineata l’azione del Milan che da sinistra si snoda con un triangolo disegnato da Calhanoglu per Theo Hernandez e poi con l’uno due tra il terzino francese e Saelemaekers. Azione bellissima, la migliore della partita, premiata con il rigore che Kessie, implacabile trasforma.

    Solo Atalanta nella ripresa? Apparentemente sì. Primo perché Gasperini inserisce Muriel per Pessina varando un tridente offensivo (gli altri due sono Zapata e Malinovsky), secondo perché il Milan lascia la palla agli avversari e, pur senza rischiare troppo, arretra la propria linea difensiva, Zapata (56’) non trova la porta, Malinovsky, quando la trova, effettua un tiro centrale parato da Donnarumma. Pioli (62’) cambia Bennacer per Meite e Diaz per Krunic. Sarà un caso ma al 69’ Leao, lanciato proprio da Meite, si presenta solo davanti a Gollini, lo scavalca con un pallonetto, ma la sfera bacia il palo. E se a questo aggiungiamo un precedente tiro cross di Calabria si capisce come il Milan, pur facendo una partita eminentemente difensiva, la possibilità di ripartire in ripartenza ce l’abbia assai spesso.

    L’Atalanta ha la palla, ma la usa male (Muriel altissimo dopo assist di Toloi), Pioli vuole andare a prenderla in mezzo e perciò, assieme a Dalot (esterno alto per Saelemaekers), inserisce Mandzukic. Gasperini dà fuoco alle polveri e mette Pasalic, Miranchuk e Palomino. Difesa a quattro e trazione iper offensiva. Non ne cava nulla, mentre il Milan, con Dalot, va in proiezione offensiva, guadagna il fondo e poi smista su Calhanoglu che tira, Gosens ci mette la mano e Mariani fischia il secondo rigore. De Roon, in preda ad un raptus, dà un pugno a Dalot e viene espulso.  Dagli undici metri, Kessie certifica. La Champions torna ad essere un affare del Milan. 


    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Atalanta-Milan 0-2 (primo tempo 0-1)


    Marcatori: 43' p.t. Kessie rig. (M), 44' s.t. Kessie rig. (M)

    Atalanta (3-4-2-1): Gollini, Toloi (42' s.t. Palomino), Romero, Djimsiti, Mæhle (35' s.t. Pasalic), Freuler (41' s.t. Miranchuk), de Roon, Gosens, Pessina (1' s.t. Muriel), Malinovskyi, Zapata. All. Gasperini

    Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma, Calabria, Kjaer, Tomori, Hernandez, Bennacer (16' s.t. Krunic), Kessie, Saelemaekers (33' s.t. Dalot), Diaz (16' s.t. Meite), Calhanoglu, Leao (33' s.t. Mandzukic). All. Pioli

    Arbitro: Maurizio Mariani di Aprilia.

    Ammoniti: 3' s.t. Freuler (A), 24' s.t. de Roon (A), 37' s.t. Mandzukic (M), 48' s.t. Dalot (A)

    Espulsi: 48' s.t. de Roon (A)

     
     

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