Atalanta, Bonanomi alla De Ketelaere: figlio d'arte, gli assist, Dybala e il Papu Gomez
IL CALCIO NEL DNA - Bonanomi non è un cognome nuovo nel mondo del nostro calcio perché sì, Andrea è figlio d'arte di papà Alessandro che dopo aver fatto una parte della trafila delle giovanili nel Milan, da esterno a tutta fascia, si è fermato nei dilettanti portandosi dietro fra Cantù e Erba suo figlio sempre presente sugli spalti. Anche per questa passione Bonanomi inizia a giocare a calcio prestissimo quando ancora era soltanto un bambino di 5 anni.
TREQUARTISTA ALLA DE KETELAERE - Bonanomi è sempre stato un generoso, uno che guarda all'assist per i compagni più che al gol, e per questo, sebbene da sempre sia stato schierato da numero 10, negli ultimi anni l'Atalanta ha provato ad adattarlo in diversi ruoli sfruttando proprio la sua generosità. Da mezzala ha oggettivamente faticato a mostrare il suo talento offensivo e allora la sua trasformazione più riuscita potrebbe essere quella in seconda punta alle spalle di un 9 puro. Un po' come avvenuto in prima squadra con Charles De Ketelaere o in questa stagione con Lazar Samardzic.
DYBALA E PAPU - La chiamata dell'Atalanta per Bonanomi arriva prestissimo, ma in un primo momento la famiglia dice no per farlo rimanere vicino a casa e scuola. Viene quindi tesserato per il Como, ma nel 2017 la Dea bussa di nuovo alla porta della famiglia questa volta convincendolo. a Bergamo vede da vicino uno dei suoi idoli, Papu Gomez da cui prende ispirazione. L'altro calciatore che segue da tempo è invece Paulo Dybala che vide da vicino in quell'Atalanta-Juventus del 2017 quando la Joya si fece parare il rigore da Berisha.
GASPERINI LO HA GIA' ATTENZIONATO - In stagione ha già all'attivo presenze con la Primavera, in Youth League e ha già esordito anche in Serie C con la seconda squadra bergamsca. Gasperini già la scorsa stagione lo ha spesso e volentieri aggregato alla prima squadra per lavorare con i grandi e l'anno scorso ha anche trovato la convocazione in Europa League contro il Rakov. E con lo stesso entusiasmo di quando con il papà giocava a calcio nel suo cortile di casa, oggi Bonanomi sta provando a spingersi fino alla prima squadra, con quel mancino e quella visione generosa che pochi hanno.