Era necessario dare pieno compimento al volo dell’Airone Caracciolo, dunque non ci si potevano permettere defaillance. E invece il Milan è riuscito ad uscire con le ossa se non rotte doloranti, dallo stranissimo testacoda contro il Bari di Mutti. Una partita che i rossoneri hanno impiegato un tempo per cominciare a giocare: dopo una prima frazione abulica – evanescenti Robinho, Pato e Merkel – nella ripresa, con l’assillo della ricerca del gol, il Milan si è trasformato, complici anche le sostituzioni di Allegri. Che con gli innesti di Emanuelson, Cassano e Seedorf è riuscito a dare quantomeno una scossa ad un reparto avanzato titolare che ha trovato nel sono Ibra l’elemento capace di concludere a rete. Non si è visto Pato, non si è visto Robinho, rilevato da Cassano dopo 10’ nel corso della ripresa. Adeguandosi agli standard di alcuni colleghi, il barese ha sbagliato un bel po’ di suggerimenti, risultando comunque determinante grazie al sigillo dell’1-1. Imprecisione che ha accompagnato in parte anche la prova di Emanuelson: l’olandese ha sfiorato il gol prima da distanza ravvicinata, su cross basso di Ibrahimovic, poi dal limite dell’area, sparacchiando in curva in stile Milan-Lazio. Ultimo a subentrare, nel momento caldo, Clarence Seedorf, sul quale grava l’errore di testa da distanza ravvicinata, nei minuti di recupero