
Arbitri e Var nella bufera: da Gatti e Tomori a Bastoni, gli episodi contestati del weekend
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Sviste e scelte contestate, ma non solo perché nel mirino finiscono il VAR e soprattutto il protocollo che regola gli interventi e che di fatto, in questo turno di campionato, ha condizionato nettamente in almeno due episodi. E' accaduto ad Empoli in occasione della sfida tra i toscani e il Milan, una partita che ha portato al duro sfogo di Zlatan Ibrahimovic (LEGGI QUI), si è ripetuto in un'altra casistica anche nell'ultima partita della giornata tra Inter e Fiorentina a San Siro.
Ripercorriamo gli episodi contestati del weekend.

MANI GATTI IN COMO-JUVENTUS - Ad inaugurare le polemiche in questo turno ci ha pensato la prima partita, Como-Juventus. L'episodio incriminato è quello che si verifica all'80': Federico Gatti tocca il pallone con la mano in un corpo a corpo con Gabriel Stefezza (immagini DAZN), l'arbitro Abisso dopo il check del VAR fa cenno di proseguire nonostante le proteste dei lariani. Un episodio che divide i due arbitri al VAR (LEGGI QUI) ma che convince l'Aia (LEGGI QUI).

CACACE-WALKER IN EMPOLI-MILAN - La partita che ha offerto numericamente più episodi è quella tra Empoli e Milan. Il primo e già oggetto di furiose proteste da parte del Milan è quello al 7': durissimo intervento di Liberato Cacace a piede a martello su Kyle Walker (immagini DAZN), l'arbitro Pairetto non estrae cartellino e anche dopo il check al VAR non arriva l'espulsione. Una decisione che lascia dubbi e una lunga coda di polemica.

L'ESPULSIONE DI TOMORI - Anche perché, al 55', arriva l'episodio che mette al centro della critica il protocollo VAR. Il Milan rimane in dieci per l'espulsione di Fikayo Tomori, un caso particolare. Già ammonito, il difensore inglese ferma fallosamente il contropiede di Lorenzo Colombo e rimedia il secondo giallo con seguente rosso. L'attaccante dell'Empoli, però, parte in posizione di fuorigioco (immagini DAZN) ma il VAR non può intervenire perché si tratta di un secondo giallo: sarebbe potuto intervenire solo in caso di espulsione diretta, un limite del protocollo ammesso anche dai vertici dell'AIA (LEGGI QUI).

L'ESPULSIONE DI MARIANUCCI - Contestata, ma dall'Empoli, l'espulsione di Luca Marianucci al 64': Pairetto viene richiamato al VAR per rivedere un fallo di reazione del primo su Santiago Gimenez, dopo on field review rosso al primo e giallo all'attaccante del Milan.

IL RIGORE SU SANABRIA - Sempre il sabato, ma in Torino-Genoa, un altro errore evidente. Toni Sanabria allo scadere cade in area per una vistosa trattenuta di Stefano Sabelli, ma l'arbitro Feliciani e la coppia al VAR Di Paolo-Maggioni non concedono clamorosamente rigore. I vertici dell'AIA ammettono l'errore di tutto il comparto arbitrale della gara (LEGGI QUI).

MANI MANCINI - Proteste anche nel lunch match domenicale Venezia-Roma. Al 13' i lagunari chiedono un rigore per mani di Gianluca Mancini sulla conclusione di John Yeboah, ma l'arbitro Zufferli non concede e il VAR (Chiffi-Mariani) non cambia la decisione. Una scelta ritenuta corretta dai moviolisti, poiché il braccio del difensore giallorosso è vicino al corpo e la distanza dall'attaccante che calcia è molto ravvicinata.

IL CROSS DI BASTONI - Si arriva così al posticipo del lunedì e a un altro episodio macroscopico. Al 28' di Inter-Fiorentina i nerazzurri passano in vantaggio con un autogol di Pongracic, ma il calcio d'angolo da cui nasce la rete non c'è: Alessandro Bastoni crossa e guadagna il corner, ma quando colpisce il pallone questo ha già abbondantemente superato la linea di fondo (immagine DAZN). Il VAR non può intervenire, poiché l'APP si conclude con l'assegnazione del corner (LEGGI QUI).

IL RIGORE PER LA FIORENTINA - Proteste anche da parte dell'Inter sul rigore del momentaneo pareggio della Fiorentina. Al 41' l'arbitro La Penna viene richiamato dal VAR (Meraviglia-Fabbri) per un mani di Matteo Darmian su colpo di testa di Robin Gosens. Dopo on field review viene assegnato il penalty, sanzionando il braccio largo, ma per i nerazzurri la distanza dal colpo di testa è troppo ravvicinata perché ci siano gli estremi per l'assegnazione del rigore.