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    Andrea Agnelli festeggia, Elkann no: la Juve è ancora dentro la Superlega

    Andrea Agnelli festeggia, Elkann no: la Juve è ancora dentro la Superlega

    • Marcello Chirico
    A Nyon non mollano di un millimetro. Nemmeno una sentenza del più importante organo giurisdizionale del Continente è stata in grado di fargli ammettere la sconfitta, soprattutto di fargli  perdere arroganza e superbia. Neanche dopo essersi ricevuto uno di quei ceffoni capaci di lasciargli sulla faccia il segno dell’intera mano.

    La Corte Europea gli ha detto che non possono continuare a gestire il calcio in maniera monopolistica, praticamente da padri/padroni totalizzanti , e Ceferin ha fatto spallucce si è permesso di ironizzare con la spocchia del tirannuccio “spero che la Superlega inizi il prima possibile,  una competizione con  due squadre”. Ovvero Real Madrid e Barcellona, gli unici 2 club fondatori capaci di non abiurare il nuovo torneo e tenere duro fino al giorno del verdetto.

    Quello che la nuova Juventus di Elkann ha preferito non fare, onde evitare di rischiare una squalifica pluriennale dalle competizioni europee, pur essendo anch’essa una co-fondatrice del progetto (con tutte le conseguenze disciplinari che questa decisione ha prodotto). Risale infatti allo scorso luglio la decisione della dirigenza di avviare la procedura di uscita dalla Superlega. Seppur specificando che, per poter formalizzare il recesso ufficiale dal torneo, serviva il consenso di Real, Barca e degli altri club coinvolti nel progetto. Consenso che, ad oggi, non risulta essere arrivato. Quindi, di fatto, la Juventus è ancora dentro.

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