Anche il Chievo ha il suo Musa: Juwara, talento immigrato che ha sfidato la Figc
L'ALTRO MUSA - Musa, come il più famoso Barrow dell'Atalanta, è anche lui originario del Gambia, fa l'attaccante e la sua storia è ricca di colpi di scena. Uno su tutti? L'avventura che ha dovuto vivere per arrivare in Italia. Nel 2016, infatti, i genitori biologici gli fanno attraversare l'Africa per consentirgli di imbarcarsi su uno dei gommoni della disperazione carichi di immigrati diretti in Italia. Musa sbarca in Sicilia il 10 giugno 2016 ed è solo uno dei 25mila minori non accompagnati arrivati da noi in quell’anno. Fortunatamente Musa ce la fa e dopo lo sbarco viene mandato dalle autorità a Potenza dove fra un lavoretto e l'altro inizia a giocare per la Virtus Avigliano. Il calcio è la sua fortuna perchè dando calci a un pallone trova anche una famiglia, quella dell'allenatore Vitantonio Summa, che lo adotta prima in campo e poi fuori diventandone tutore legale.
DALLA BASILICATA AL CHIEVO - Musa è un attaccante esterno, brevilineo ma incredibilmente agile e scattante con un buon senso del gol. E le sue reti diventano fondamentali per la Virtus Avigliano che nella stagione 2016/17 vince il titolo regionale mettendolo incredibilmente in vetrina e attirando su di sè gli occhi di mezza Serie A. A fare l'offerta più concreta è il Chievo Verona che convince la nuova famiglia di Musa con un progetto che va oltre l'impegno in campo. La FIGC però blocca il suo trasferimento perché le nuove norme anti sfruttamento su giovani extracomunitari impediscono il suo trasferimento.
HA SFIDATO LA FIGC - Norme giuste, ma che nel caso di Musa avrebbero posto fine a un sogno che avrebbe potuto cambiargli la vita. La famiglia non ci sta e grazie alla consulenza di Enzo Raiola e dell'avvocato Vittorio Rigo riesce ad attivare una clausola contro questa norma che aveva quasi mandato Juwara in depressione. Il salto nel grande calcio era il suo sogno e poco prima di Natale il giudice Francesco Rossini del Tribunale di Potenza, dà ragione a Loredana Bruno (moglie e avvocato di Summa) e torto alla Figc dimostrando che, almeno in questo caso, la norma avrebbe fatto soltanto un torto al ragazzo. Il lieto fine è arrivato così come sono arrivati, la scorsa stagione, gli 8 gol in 15 gare che hanno trascinato il Chievo. Gol che, almeno per ora mancano all'appello e di cui la squadra di Mandelli, ma anche quella di Ventura, ha disperatamente bisogno. E chissà che, dopo il ritiro estivo vissuto da aggregato alla prima squadra non possa anche arrivare, in stagione, l'esordio in Serie A.