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Ancelotti: 'Milan-Juve non è decisiva. Zaniolo? I panni sporchi si lavano in casa, i social un danno. Su Khedira...'
PIRLO - "Cosa gli consiglierei? Niente di particolare, sono molto affezionato a lui e sono convinto che farà bene alla Juve. Le difficoltà sono normali per un nuovo allenatore, metterci un po' di tmepo per trovare la quadra succede a tutti. Non sempre un grande giocatore si dimostra un grande allenatore, ma ci sono tanti ex campioni che sono diventati grandi allenatori".
INTER DA SCUDETTO - "Al di là o meno delle coppe è una candidata, per la forza della rosa e la qualità dell'allenatore. Lo sarebbe stato anche con le coppe. Ormai tutte le big hanno rose per gestire il doppio impegno. Anzi, ora è quasi più complicato gestire una squadra se non ci sono impegni europei".
ERIKSEN - "E' un ottimo giocatore, di qualità, ma sta succedendo all'Inter quanto accaduto al Tottenham: non ha continuità nel giocare. Bisogna capire l'ambizione del giocatore, alcune cose sono complicate da capire da fuori".
RITORNO DELLE MILANESI - "Per quanto riguarda l'Inter c'è stato l'intervento forte di un investitore, nel Milan una capacità dirigenziale che sta facendo bene. Su tutti Maldini, che è protagonista i un grande lavoro di reclutamento nonostante non abbia la forza economica di altre società".
OBIETTIVO KHEDIRA - "La rosa che abbiamo è competitiva, in questo momento abbiamo fuori diversi giocatori forti come Allan e Digne ma recupereranno in fretta. Direi che bastano gli investimenti fatti a giugno. Effetto Brexit? Credo che mercato e calcio resteranno immuni".
NAPOLI - "Zielinski è un centrocampista completo, con me ha giocato in tutte le posizioni. Gli è sempre mancata la continuità ma ha grandi qualità: è dinamico e abile con la palla. Quello che gli è mancata è la continuità di prestazione. Per quel che riguarda Lozano credo sia un giocatore che ha qualcosa di speciale, la velocità. È molto rapido. L'anno scorso ha avuto difficoltà perché è stato comprato gli ultimi giorni di mercato".
ZANIOLO - "Una volta si diceva che i panni sporchi vanno lavati in casa e dovrebbe essere così anche nel calcio. L'aspetto personale va gestito come meglio si crede ma la pubblicizzazione può essere un danno per tutti. Oggi i social hanno allontanato e reso più difficili le relazioni personali e questo incide anche nella vita privata di tutti noi. Io la chiamo la solitudine dello smartphone. Noi all'Everton abbiamo delle regole di comportamento ma è impossibile impedire l'uso dei social, dipende poi dall'intelligenza dei giocatori saperli gestire".
PREMIER E COVID - "È un momento molto difficile in Premier e in tutta l'Inghilterra, visto che ultimamente c'è stato un importante aumento dei contagi e anche il calcio ne ha sofferto. I calciatori in alcuni casi non si sono comportati bene, sono stati negligenti durante le feste. I tifosi erano tornati allo stadio, noi avevamo avuto duemila spettatori nelle ultime due partite e l'effetto era cambiato, poi però è stato necessario richiudere visti i nuovi contagi. Il calcio senza pubblico è un'altra cosa".