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Amputazione alle gambe, Bellugi: 'Erano così nere che sembravano fumare, se non mi operavo morivo'
IL MONDIALE DEL ’78 - Nel ’78 era l’unica eccezione, a tinte nerazzurre, in una squadra composta da giocatori di Torino e Juve: “Dicevano, lo so, che Bellugi ha una gamba più corta, che era una pazzia farmi giocare in nazionale, che Bearzot si era… innamorato di me. Io preferisco rispondere sul campo. Il calcio è il mio mestiere: non l’ho mai tradito, non lo tradirò mai. Bellugi è un uomo”.
CONTRO LA GERMANIA - “Klaus Fischer credeva di intimidirmi entrando a catapulta, scalciando, colpendomi come e non appena poteva. Lo hai visto come è finita: in una entrata volante, ho allargato il gomito, c’è finito contro con il viso, è piombato il medico a cucirgli il labbro che penzolava sul mento, lì sul campo di gioco… io non cerco la rissa, ma se mi cercano mi trovano sempre”.
MAROTTA E MORATTI - Poi, Mauro Bellugi, ha parlato anche a Radio 24: "“Sto facendo riabilitazione, col fisioterapista, per una decina di giorni. Poi devo scegliere il posto dove andare a fare le protesti. Ce n’è uno a Budrio, dove è stato anche Zanardi. Ora mi metterò a vendere le protesi Bellugi. Sono felice per come tutti si sono fatti vivi con me. Moratti non riusciva a chiamarmi, allora l’ho contattato io. Marotta lo conosco poco ma si è fatto sentire e mi ha fatto piacere”.
VUOI VIVERE? - A la Gazzetta dello Sport ha poi aggiunto: “La prima cosa che mi ha detto il chirurgo è stata ‘vuoi vivere o morire? E gli ho risposto ‘fate quello che è necessario’. Sono stato ricoverato il 4 novembre, il giorno dopo sono stato operato d’urgenza: polmonite causata dal Covid, ma non solo. Avevo le gambe così nere che dopo averla toccata la pelle sembrava fumare. Una cosa impressionante, pure i medici si sono spaventati. L’operazione? Ero rassegnato ma anche pronto: quanto senti che il medico dice se non ti operi muori, cosa vuoi fare? “