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    Amazon pronta a tagliare 10mila lavoratori dipendenti

    Amazon pronta a tagliare 10mila lavoratori dipendenti

    • Christian Deiuri
      Christian Deiuri
    Dopo Twitter e Meta, anche Amazon sarebbe pronta ad operare un largo taglio dei suoi dipendenti. Come riporta il New York Times, che cita fonti vicine al dossier, sarebbero circa 10 mila i lavoratori dell’azienda di eCommerce a rischio licenziamento. 

    Non se la passano per niente bene i lavoratori dei colossi big tech a stelle strisce: dopo le polemiche per il dimezzamento della forza lavoro di Twitter da parte del nuovo capo Elon Musk, seguito a ruota da Mark Zuckerberg che ha annunciato il taglio di 11 mila dipendenti di Meta, anche Amazon è pronta a fare lo stesso. 
    Il patron Jeff Bezos avrebbe infatti deciso di licenziare migliaia di dipendenti per cercare di ovviare alla crisi che sta colpendo l’azienda. A farne le spese daranno i lavoratori legati alle divisioni retail, alle risorse umane, ma soprattutto ad Amazon Alexa, che riporta perdite pari a circa 5 miliardi di dollari all’anno. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare già nel corso di questa settimana, ma il numero si aggira intorno all’ordine di grandezza delle 10 mila unità, una cifra pari all’1% della forza lavoro dell’azienda. 

    Il periodo di crisi di Amazon è certificato anche dai numeri. Da inizio anno infatti, il colosso dell’eCommerce ha già fatto chiudere i battenti a diversi servizi attivati in passato. È il caso di Amazon Care, iniziativa che voleva garantire un’assistenza sanitaria primaria e urgente ma che non è mai decollata; ma anche di Scout, un robot progettato per le consegne a domicilio, e Fabric.com, storico servizio attivo da ben tre decenni nella vendita di articoli per il cucito. A questo si aggiunge anche il congelamento delle assunzioni annunciato lo scorso 3 novembre, che ha eliminato di fatto le circa 10 mila posizioni che risultavano aperte per la candidatura fino a poco tempo fa. 
    In totale, le teste saltate all’interno dell’azienda sono oltre 80 mila dallo scorso aprile, e a farne le spese sono stati soprattutto i lavoratori a ore. 

    La crescita stellare di Amazon durante l’avvento del covid-19 ora è decisamente rallentata, fino a raggiungere il tasso più basso degli ultimi vent’anni. In questo caso Wall Street fa da termometro della situazione, infatti il valore delle azioni del colosso di Bezos è sceso a livelli che non si vedevano dal periodo pre-pandemia. 
    Ma ad essere in forte crisi è tutto il settore big tech, che naviga in acque poco tranquille a causa del calo degli investimenti, della riduzione degli introiti derivanti dalla pubblicità e del rischio recessione a cui l’intero Occidente sembra andare in contro. Con queste premesse appare dunque difficile pensare che il problema possa risolversi soltanto con un taglio del personale. 

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