Amatrice: i bambini tornano a fare sport per dare un calcio al terremoto
Bambini e ragazzi da oggi - in occasione della ripresa delle attività degli adulti dell’Amatrice calcio - potranno iscriversi per tornare a fare sport. Proprio quei “grandi” dell’Amatrice calcio che giocheranno la Terza Categoria a Rieti. Il club reatino, grazie all’impegno della delegazione Figc di Rieti, di concerto con il Comitato Regionale Lazio e il presidente Melchiorre Zarelli, dopo tre stagioni tornerà a sfidare le omologhe reatine. Per l’Amatrice ci saranno disposizioni particolari, considerato che non potrà usufruire del comunale di via Picente (c’è la tendopoli) e che i calciatori sono sparsi lontano dal centro Amatriciano. La partita inaugurale della prima squadra verrà giocata allo stadio Centro d’Italia sabato 15 ottobre, una giornata in cui si preannuncia una festa dello sport. La formazione di Amatrice, inoltre, godrà di altri benefici: anzitutto giocherà le gare interne a Borbona e quando dovrà affrontare le trasferte più lontane, come Equicola, Torano e Fiamignano, lo farà sul campo neutro di Cittaducale, anche grazie alla disponibilità del club angioino. Uno splendido modo, quello del calcio reatino, di fare quadrato attorno all’undici rossoblù che, al momento, non ha una casa ma con il calcio vuole ripartire e soprattutto far ripartire la comunità.
La onlus Telefono Azzurro, nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell’infanzia, vuole dare una mano alla popolazione di Amatrice a ripartire e lo vuole fare riportando i bambini a quell’elemento fondamentale per la loro crescita psico-fisica: lo sport. Riavvicinare i bambini a dei valori così importanti a più di un mese dal sisma per ripartire e soprattutto ricostruire. Stare insieme, lottare per un comune obiettivo e sentirsi una grande famiglia in un momento così difficile per crescere singolarmente e in gruppo. Lo sport come elemento di unione, per ripartire e provare a lasciarsi alle spalle la paura provocata dal sisma. Perché i bambini hanno bisogno di un sostegno non solo nell’immediato ma nel lungo periodo per essere accompagnati nel costruire il loro futuro. E lo sport, soprattutto ad Amatrice, deve essere anche questo.