Redazione Calciomercato
Amato e odiato, il rapporto di Mihajlovic con…Ibrahimovic: una fratellanza nata a suon di testate
TESTATE - La loro amicizia nasce così. In un Juve-Inter del 20 aprile 2005, i nerazzurri passano a Torino grazie a Cruz ma tra attaccante e difensore è duello da cavalleria rusticana. Prima parole grosse e provocazioni, poi spintoni e una testata da Ibra a Sinisa che gli costò 3 giornate di squalifica. “Quella volta che in campo ci prendemmo a testate, dopo andai a cercarlo nello spogliatoio ma non c’era”, aveva rivelato Mihajlovic. Intenzioni bellicose anche dall’altro lato del ring, come raccontò il procuratore dello svedese, Mino Raiola: "Ibra voleva partire di notte in macchina per picchiarlo, adesso sono grandi amici".
FRATELLI - L’amicizia nasce all’Inter l’anno dopo. La Juve va in B e Zlatan va dai nerazzurri. Prima di acquistarlo però Branca chiede il ‘permesso’ a Mihajlovic, nel frattempo diventato vice di Mancini. La risposta è franca, nel suo stile: "Sì abbiamo avuto dei precedenti tra noi ma se si comporta e allena bene non ci saranno problemi, diglielo". Detto, fatto. Ibra all’Inter esplode anche grazie ai consigli del serbo. "Ricordo che in un derby voleva uscire a tutti i costi a fine primo tempo per un problema fisico ma io lo presi da parte e gli dissi: ‘Vieni dai Balcani, hai le palle, non puoi uscire così. Ora torni in campo e segni!'. Entrò nella ripresa, fece gol e giocò tutta la partita", racconta Mihajlovic. In quel periodo, per la prima volta dallo stesso lato, la loro acredine diventa amicizia, stima reciproca e fratellanza.
UNITI - Non tornano più indietro, diventano inseparabili. Vanno in vacanza insieme in Sardegna, cantano sempre insieme a Sanremo nel 2021, sulle note di ‘Io vagabondo' e non perdono occasione per elogiarsi. “Con Sinisa andrei anche in guerra, mi è sempre dispiaciuto non poterci giocare insieme”, le parole del milanista. “È sempre decisivo, ti fa vincere le partite”, quelle del compianto allenatore. Li solletica anche la possibilità di lavorare di nuovo insieme, al Bologna. Mihajlovic glielo propone, Ibrahimovic ci riflette sul serio, quasi gli promette un sì ma poi rifiuta. "Se avessi accettato lo avrei fatto gratis, solo per lui. Ci ho pensato un po' ma ho scelto il Milan perché volevo giocare in Europa", ammette. All’annuncio della malattia, Zlatan scrisse: “Avanti amico e fratello, sei il più forte di tutti". Ora che Sinisa non c’è più, il silenzio del fratello acquisito vale più di mille parole.