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    Amarcord: Juve-Fiorentina e gli screzi di mercato

    Amarcord: Juve-Fiorentina e gli screzi di mercato

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    Il 29 agosto 2012 non è una data qualsiasi per Juventus e Fiorentina. Ma l'inizio dei recenti screzi sul mercato tra i due club, da sempre "nemici" sul campo, che domani giocheranno allo Juventus Stadium la semifinale di andata di Coppa Italia.

    BERBATOV - Era, o almeno sembrava, una tranquilla giornata d'agosto. Alle 13 sulla assolata pista di Peretola sarebbe dovuto atterrare, con un volo business pagato dalla società viola, Dimitar Berbatov accompagnato dal suo procuratore. La punta bulgara avrebbe dovuto vestire la maglia della Fiorentina, in virtù di un accordo con il Manchester United, proprietario del suo cartellino, sulla base di 5 milioni per l'acquisto a titolo definitivo. La società di viale Fanti infatti aveva già pagato la prima rata del corrispettivo e dato la garanzia fideiussoria per la seconda rata. Con il giocatore c'era un'intesa verbale, in attesa di tradursi per iscritto dopo le visite mediche, su un contratto triennale da 1,8 milioni a stagione. Ma dall'Inghilterra il volo fece scalo a Monaco di Baviera, dove l'attaccante fu contattato dalla Juventus. Berbatov prese tempo per valutare l'offerta dei bianconeri. E verso le 15 era ormai chiaro che quel volo non sarebbe mai atterrato a Peretola. Marotta, una volta trovata l'intesa, anche in questo caso verbale, con la punta, cercò quella con lo United. Nel frattempo però si inserì il Fulham. La corsa a due fra i londinesi e torinesi si concluse in serata a vantaggio del Fulham, che si accaparrò Berbatov. 

    JOVETIC - Prima dell'apertura del successivo mercato estivo, nel maggio 2013, la Juventus tesseva le fila di una trattativa per portare Stefan Jovetic a Torino. Senza passare direttamente dalla società viola, con cui i rapporti dopo l'affare Berbatov si erano ulteriormente raffreddati, ma utilizzando come intermediario Fali Ramadani, il procuratore del montenegrino. Si svolsero diversi incontri a Milano fra Paratici e Ramadani, non per trovare un accordo fra la società di Agnelli e il giocatore. L'intesa fra le parti risaliva ad agosto 2012, quando la Juventus aveva cercato per la prima volta di affondare il colpo. Allora i Della Valle si opposero, bloccando o almeno ritardando di un anno la sua cessione. Ma un anno dopo erano pronti a lasciarlo partire per i 30 milioni cash della clausola rescissoria, come ribadito da Cognigni al procuratore dell'attaccante. Rispedendo così al mittente la proposta bianconera, che prevedeva una serie di contropartite tecniche da Matri a Quagliarella, da Gabbiadini a Marrone, più un conguaglio economico. Niente da fare, la Fiorentina non voleva fare sconti ai bianconeri, forte di un contratto con il montenegrino fino a giugno 2016. Stefan Jovetic, forse per forzare la mano e sicuramente mal consigliato, il 9 giugno 2013 a Podgorica, dopo una partita giocata con il Montenegro, rilasciò un'intervista non autorizzata alla Gazzetta dello Sport, in cui espresse la volontà di essere allenato da Conte. La società viola andò su tutte le furie e inflisse una multa all'attaccante. Poi Marotta acquistò per 9 milioni più 6 di bonus Tevez dal Manchester City, che per rimpiazzare Carlitos pagò la clausola rescissoria di Jovetic, 26 milioni più 4 di bonus. Nel frattempo il Franchi accoglieva a braccia aperte Mario Gomez, che domani sera con Salah cercherà di scardinare la difesa juventina.

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