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Altro che Juve o Real, in Inghilterra si gioca la partita più ricca del mondo
L’ultimo accordo firmato due stagioni fa prevedeva un guadagno di 7,1 miliardi di euro in tre anni per la Premier League, cifra che sarebbe poi stata distribuita equamente tra tutti i club partecipanti. Il sensibile aumento dei guadagni ha permesso a tutti di poter contare su una disponibilità economica non indifferente, tale da poter essere reinvestita sul mercato e per il miglioramento di campi d’allenamento, stadi e tutte quelle infrastrutture direttamente collegate alle singole società.
Ed è proprio in Inghilterra, anche se non in Premier League, che si gioca ormai da diversi anni la partita che possiamo tranquillamente definire come "la più ricca del mondo". Un termine che appare azzardato ma che trova fondamento nei guadagni spropositati profusi dalla squadra che si aggiudica la finale dei playoff di… Championship! Avete capito bene. La partita con più valore dell'intero pianeta non comprende nessuna delle squadre che noi tutti siamo soliti additare come ricche e famose, quali Real Madrid, Barcellona, PSG, Manchester City ecc, bensì le due squadre che si qualificano tra il 3° e il 6° posto della serie cadetta inglese e ottengono la promozione in massima serie tramite i playoff. Il motivo? I diritti tv. Strano, vero?
Prendendo come esempio la sfida tra Fulham e Aston Villa andata di scena sabato pomeriggio a Wembley, il calcolo finale degli introiti accumulati dal club londinese (vincitore della sfida, ndr) raggiunge cifre inimmaginabili sia per la Juventus (giusto per prendere come esempio un club a noi conosciuto) sia per le due finaliste della Champions League. I Cottagers hanno infatti riscattato un assegno di 182 milioni di euro, provenienti da diritti tv, premi degli sponsor, introiti dei botteghini e vendita di merchandising e ne otterranno altri 140 qualora la prossima stagione dovessero evitare la retrocessione (anche qui una somma tra i diritti tv, i premi di partecipazione e gli incassi provenienti dagli sponsor). Nel giro di 12 mesi quindi, le casse del club beneficerebbero di un aumento di capitale di circa 320 milioni. Indipendentemente da come la società decide poi di reinvestirli, è chiaro ormai che nella piramide calcistica inglese partecipare al campionato di Championship non è poi un dramma così grande.
Guardiamo al WBA o allo Stoke City, retrocesse quest’anno dalla Premier League. Qualora uno dei due club dovesse riuscire a riconquistare la massima serie tramite i playoff al termine della prossima stagione, nelle casse della società sarebbero entrati gli 80 milioni della stagione appena conclusa (tra meriti di partecipazione e suddivisione dei diritti tv) e i 180 milioni di premio per la vittoria dei playoff. Un totale di 260 milioni che in Europa pochissimi club possono vantare. Chiamali scemi…
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