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Allegri scherza: 'Non parlo bene l'inglese ma sto imparando e su Mandzukic...'
IL METODO ALLEGRI - Non parla di futuro nell'intervista rilasciata alla rivista polacca Przeglad Sportowy, ma il tecnico toscano prova a sviscerare alcune delle caratteristiche che lo hanno reso uno degli allenatori più ambiti in Europa: "Se vuoi fare tutto da solo non vai molto lontano. Io faccio l'allenatore non il fisioterapista, il medico o il preparatore atletico. Ecco perché provo a circondarmi di persone competenti e affidabili. Il compito dell'allenatore è quello di creare un ambiente armonioso e di risolvere i problemi".
SU MANDZUKIC - Persone affidabili come lo è stato per lui in bianconero Mario Mandzukic che potrebbe seguirlo a Manchester sponda United: "L'allenatore deve chiedere ai suoi giocatori quello che possono offrirgli: in questo senso Mandzukic è stato molto speciale per me perché, col suo modo di giocare, mi ha dato tantissimo in fase di costruzione del gioco".
LA JUVE DA RICOSTRUIRE DOPO CONTE - Non si tira indietro e offre un affondo sul suo lavoro alla Juventus che, ammette, non è stato facile: "A Torino non ho fatto rivoluzioni, ho trovato una squadra che era da ricostruire dopo l'addio di Conte cercando di infondere nuovi stimoli ai calciatori e senza impuntarmi su un modulo unico. Non è stato un compito facile ma mi sono messo in discussione".
IBRA ERA SEMPRE INC.....O - E infine ricorda i tempi al Milan quando in squadra aveva un certo Zlatan Ibrahimovic: "Era sempre inc.....o perché i compagni non riuscivano a stare al suo passo. Ha dovuto entrare nell'ottica che non tutti sono come lui, ho provato a farglielo capire anche io".