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    Allegri riscopre Milik, il '9 e mezzo' che ha sposato la Juve dopo una primavera in letargo

    Allegri riscopre Milik, il '9 e mezzo' che ha sposato la Juve dopo una primavera in letargo

    • Federico Targetti
    La frase nell'occhiello, "più di un vice Vlahovic", gliela accostavano tutti anche un anno fa, proprio di questi tempi: Arkadiusz Milik aveva iniziato la stagione 2022-23 con le reti a Spezia, Fiorentina e Bologna e per lui, complici anche le condizioni fisiche non perfette del collega serbo, si aprivano le porte di una titolarità sostanziale. Poi, la ruota ha compiuto un giro, e il 29 gennaio contro il Monza ecco un fastidioso infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per poco più di due mesi. Dall'inizio di aprile fino alla fine della stagione Arek ha segnato solo un altro gol, sempre contro il Bologna, ma questo non gli ha sottratto la gioia del riscatto e di un nuovo contratto con la Juve. 

    RISCATTATO - I bianconeri hanno pagato - anzi, stanno pagando - 6,3 milioni in tre esercizi, e l'attaccante ha firmato un triennale da 3,5 milioni di euro a stagione fino al 2026. Una scommessa di stabilità e di vita da parte di Milik, che ha dichiarato al suo arrivo in Piemonte di aspettare quel momento da tanti anni dopo Amsterdam, Napoli e Marsiglia. Nel frattempo, però, Vlahovic è rimasto e ha superato i suoi problemi fisici, Chiesa si è svincolato dal precedente ruolo di quinto ed è stato "promosso" definitivamente ad attaccante. Di fatto, Milik adesso è una seconda linea. 

    9 E MEZZO - La sua capacità di trattare il pallone e il suo non essere un 9 statico gli permette di candidarsi anche a vice Chiesa, oltre a semplice alternativa di Vlahovic per il ruolo di riferimento offensivo. Nella Nazionale polacca, per tanti anni ha fatto da spalla a Lewandowski, qualcuno cui non si può pensare di togliere il posto. Ha dovuto per forza di cose trasformarsi in un 9 e mezzo, in grado di cucire a suo modo ma anche di finalizzare, che è il suo compito principale. Cambia il modo di giocare (Milik fa pochissimi assist), ma il numero 14, come ha dimostrato contro il Lecce, garantisce un apporto di gol consistente in relazione ai minuti in cui viene impiegato. Ora sta bene, Allegri se n'è accorto - o meglio, lo ha sempre saputo - e di conseguenza c'è una soluzione in più a disposizione. La voglia di Juve sembra poter compensare il minor numero di partite a disposizione per spartirsi il minutaggio. 

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