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    Allegri ora cambi la Juve! Costruita per gli strappi di Chiesa, non esalta Vlahovic. Il ko di Dybala aiuta la svolta

    Allegri ora cambi la Juve! Costruita per gli strappi di Chiesa, non esalta Vlahovic. Il ko di Dybala aiuta la svolta

    • Emanuele Tramacere
    Villarreal-Juve è il banco di prova più importante per la nuova Juventus 2022 che in Champions si gioca tutto e per cui, non lo ha negato nemmeno Massimiliano Allegri, l'allenatore ha modificato preparazione e carichi di lavoro al punto da far arrivare i suoi forse ancora troppo imballati nel derby pareggiato col Torino. Una Juve che in campo è sembrata più statica del solito e che, soprattutto, non riesce a mettere nelle condizioni migliori, o addirittura non riesce a servire in posizioni pericolose, quello che a gennaio è stato l'acquisto più importante degli ultimi anni, quel Dusan Vlahovic che a Firenze sembrava inarrestabile. Proprio il confronto con lo stile di gioco di Vincenzo Italiano fa capire come la Juve 2021 e quella 2022 (post mercato invernale) non debbano e non possano puntare sullo stesso copione tattico.

    GLI STRAPPI DI CHIESA - Non è un segreto: Allegri fin dalle prime uscite stagionali, una volta perso Cristiano Ronaldo, ha cercato solo e soltanto di sistemare i precari equilibri difensivi di una squadra che passando da Sarri prima e Pirlo poi aveva perso certezze importanti. La Juventus di inizio stagione ballava troppo, ma ha svoltato ad inizio novembre quando Allegri ha arretrato di 20 metri il raggio di azione difensivo bloccando centrocampo e terzini e affidando la costruzione offensiva, sostanzialmente, agli strappi verticali di Federico Chiesa e Alvaro Morata. Gol arrivati? Pochi, perché il gioco dispendioso non aiutava i compagni a seguire l'azione. Gol presi, altrettanto pochi e non è un caso che tutt'ora la Juve sia in striscia positiva di risultati consecutivi. 

    ORA CAMBI LA JUVE! -  Con l'arrivo di Vlahovic e il ritorno in condizione di Dybala, Allegri non ha modificato quello schema, iniziando a puntare sul tridente pesante con Vlahovic al centro su cui appoggiarsi per ripartire, Morata esterno alla Mandzukic e Dybala libero di inventare. Con Verona e Sassuolo in coppa ha funzionato, con Atalanta e Torino meno perché Demiral e Bremer hanno fatto passare nottate non felici a Vlahovic, spesso troppo solo e raramente servito non spalle alla porta. Alla Fiorentina, con Italiano, la maggior parte dei palloni toccati erano verticali, frutto dell'avanzamento della manovra con l'inserimento di mezzali ed esterni che la Juve, per caratteristiche non ha.

    DYBALA KO AIUTA - Vlahovic in bianconero ha bisogno di un partner d'attacco che gli giochi vicino, gli tolga un po' di pressione, gli permetta di liberarsi dalla pressione dei centrali e di lanciarsi in area di rigore con più costanza. L'assenza per infortunio di Dybala (aggiungendosi a quella già nota di Chiesa) potrebbe accelerare il processo di un nuovo cambio tattico che porti Allegri ad abbandonare il 4-3-3 (che senza Chiesa fatica ad esplodere) in favore di un più lineare 4-4-2 puro, con Cuadrado e il presto rientrante Bernardeschi esterni puri di centrocampo e Locatelli-Zakaria in mezzo al campo. Oppure a un 4-4-2 a rombo, con McKennie trequartista d'assalto e jolly difensivo in mediana e le due mezzali Zakaria e Rabiot a supporto dei terzini di spinta (ancora Cuadrado e uno fra De Sciglio e Alex Sandro). Quello che però più conta è avvicinare un partner d'attacco a Vlahovic. Senza Dybala toccherà a Morata, ma con il ritorno della Joya il ruolo potrebbe essere occupato anche da lui.

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