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Allegri deve vincere, Gattuso può fargli male: ecco come andrà Juventus-Milan
La Juve viene dall’inaspettato (e deludente) pareggio di Ferrara (0-0), i rossoneri dal successo in rimonta (3-2) sul Chievo. Pur avendo ottenuto risultati diversi, nessuna delle due squadre ha brillato. A marzo la stanchezza - per chi ha abbracciato tre competizioni - si fa sentire e anche qualche giocatore va in difficoltà. La sosta per le nazionali si presta alle solite ambiguità: hanno vantaggi solo quelli che non vengono chiamati. Gli altri, a volte con due partite nelle gambe e qualche problema da smaltire, tornano che stanno peggio di prima.
L'infortunio in extremis di Mandzukic cambia molte cose. Intanto le due squadre potrebbero essere speculari (4-3-3 per entrambe) Allegri non rischierà Khedira (rientrato dalla nazionale con una botta ad un ginocchio), ma il centrocampo sarà comunque a tre (Matuidi, Pjanic e Marchisio o Bentancur), con Douglas Costa, Higuain e Dybala davanti. In difesa rientra Benatia dalla squalifica e gioca Chiellini che ha recuperato dall’infortunio. Sugli esterni Lichtsteiner a destra e Asamoah a sinistra. Tecnicamente la Juve è più forte del Milan. A maggior ragione se andiamo a considerare la rosa, visto che in panchina dovrebbe sedere un altro ex infortunato, cioé Cuadrado. Eppure un Milan stretto, corto e folto, soprattutto a centrocampo, può creare molti problemi alla Juve, anche se non si dovrebbe mai verificare la temuta inferiorità numerica, eventualità possibile con due soli centrocampisti e la presenza di Mandzukic nella linea a tre dietro Higuain.
Gattuso recupererà Romagnoli (che farà copia con l’ex Bonucci), mentre sugli esterni agiranno Calabria e Rodriguez. Il problema è uno: chi e come andrà nella zona di Dybala? L’allenatore del Milan potrebbe optare per una marcatura ad personam (Biglia), come presumo Cutrone farà su Pjanic. Più probabile, però, che che tra le linee si abbassi Kessie, facendo valere peso e centimetri. Da considerare che Dybala non darà punti di riferimento, la sua pIn fase di proposizione il Milan opererà con quattro uomini: un centrocampista offensivo (Bonaventura) e il tridente formato da Suso, Cutrone e Calhanoglu.
Al di là delle suggestioni, un duello che potrebbe risultare appassionante e decisivo è quello tra Suso e Asamoah. Il ghanese non è esattamente un difensore, ma in questi anni si è affinato nel ruolo. Suso ha movimenti consolidati: va via sul destro e rientra sul sinistro, cercando sempre il secondo palo dove c’è Calhanoglu, un calciatore che Gattuso ha rigenerato. Se non gioca André Silva, ho grande curiosità per la prestazione di Cutrone. Tecnicamente è limitato, ma ha un senso di smarcamento e di attacco alla profondità micidiali. Si tratta di sottrargliela con movimenti preventivi. E in questo, come nell’anticipo, Chiellini e Benatia sono maestri.