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    Milan, il comandante Gattuso bacchetta i suoi ragazzi: con la Juve serve umiltà

    Milan, il comandante Gattuso bacchetta i suoi ragazzi: con la Juve serve umiltà

    • DL
    Onore delle armi verso un avversario più forte e che domina in Italia da sette anni. Rino Gattuso è nel calcio da troppo tempo per non capire le insidie che nasconde la sfida contro la Juventus. L'ottimo momento di forma del Milan non deve trarre in inganno, la Juventus va affrontata con spirito battagliero e consapevolezza di avere di fronte un avversario più forte, onde evitare brutte figure. Il verbo di Rino è stato questo nella conferenza stampa della vigilia.

    RITORNO ALL'UMILTA' - "Spero e penso che faremo una grande partita. Ho letto quello che hanno detto i giocatori, mi portano la rassegna stampa e vedo. Se uno legge solo il titolo pensa che il Milan sia diventata una squadra presuntuosa. Sui titoli c'è qualcosa di sbagliato. I titoli delle interviste li fanno i giocatori. Queste frasi che ho letto non mi sono piaciute, sono strane. Dobbiamo giocare con grandissima umiltà". Al tecnico rossonero non sono piaciute le dichiarazioni dei vari Cutrone e Kessie che, tra il serio e il faceto, si sono sbilanciati in pronostici che li vedevano vincitori e nel tabellino dei marcatori. Gattuso, da buon comandante, ha ripreso pubblicamente i suoi pupilli, avverte il pericolo che la troppa convinzione possa scaricare emotivamente anche i più giovani. Quelli che, fin qui, hanno dato quel qualcosa in più in termini di determinazione e fame di successo. 

    KALINIC HA IMPARATO LA LEZIONE - Chi ha imparato dai propri errori è sicuramente Nikola Kalinic, il primo a pagare platealmente per l'atteggiamento insofferente avuto in allenamento. Il caso è rientrato per stessa ammissione di Gattuso, convinto dallo spirito di rivalsa avuto dal croato in questi ultimi giorni. Quanto accaduto all'ex Fiorentina è stato un segnale al gruppo: la forza di questo Milan resta il collettivo, l'esser riusciti a diventare una squadra negli ultimi due mesi e mezzo. E Rino non ha nessuna intenzione di tornare indietro.
     

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