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Milan, il comandante Gattuso bacchetta i suoi ragazzi: con la Juve serve umiltà
RITORNO ALL'UMILTA' - "Spero e penso che faremo una grande partita. Ho letto quello che hanno detto i giocatori, mi portano la rassegna stampa e vedo. Se uno legge solo il titolo pensa che il Milan sia diventata una squadra presuntuosa. Sui titoli c'è qualcosa di sbagliato. I titoli delle interviste li fanno i giocatori. Queste frasi che ho letto non mi sono piaciute, sono strane. Dobbiamo giocare con grandissima umiltà". Al tecnico rossonero non sono piaciute le dichiarazioni dei vari Cutrone e Kessie che, tra il serio e il faceto, si sono sbilanciati in pronostici che li vedevano vincitori e nel tabellino dei marcatori. Gattuso, da buon comandante, ha ripreso pubblicamente i suoi pupilli, avverte il pericolo che la troppa convinzione possa scaricare emotivamente anche i più giovani. Quelli che, fin qui, hanno dato quel qualcosa in più in termini di determinazione e fame di successo.
KALINIC HA IMPARATO LA LEZIONE - Chi ha imparato dai propri errori è sicuramente Nikola Kalinic, il primo a pagare platealmente per l'atteggiamento insofferente avuto in allenamento. Il caso è rientrato per stessa ammissione di Gattuso, convinto dallo spirito di rivalsa avuto dal croato in questi ultimi giorni. Quanto accaduto all'ex Fiorentina è stato un segnale al gruppo: la forza di questo Milan resta il collettivo, l'esser riusciti a diventare una squadra negli ultimi due mesi e mezzo. E Rino non ha nessuna intenzione di tornare indietro.