AFP/Getty Images
Allegri d'Europa: un altro gol a Conte
Certo, dopo l'avvio di gara qualche dubbio è venuto, a tutti. Il pensiero comune fra addetti ai lavori e tifosi era questo, mentre Ferreira-Carrasco metteva paura a Buffon: contro un avversario con attaccanti così veloci e votati al contropiede, sarebbe stato meglio partire con Barzagli e con il più rassicurante 3-5-2 (cosa che poi Allegri ha fatto nell'ultima parte del match).
LA SCELTA GIUSTA - A partita finita però, e considerando anche il lancio di Pirlo per Morata nell'azione del (discutibile) rigore che ha deciso il match, la sensazione, se non la certezza, è che Allegri abbia fatto bene a partire con Pirlo. Ha detto Evra nel dopo gara: "All'inizio c'era molta ansia". Vero, un'ansia che forse, senza la tranquillità del numero 21, sarebbe stata anche superiore. Ed è vero anche che il regista bresciano, certamente non in perfette condizioni di forma, ha contribuito (pur con qualche errore) a dettare i tempi a un centrocampo che, minuto dopo minuto, ha preso le misure alle folate dei monegaschi.
MODULO EUROPA - Ma c'è un ultimo e ancor più importante motivo per il quale Allegri ha fatto la scelta giusta schierando Pirlo dal 1°, un motivo che va anche al di là del nome stesso di Pirlo, ma che ha a che fare più strettamente con il modulo. La grande vittoria di Allegri in questa stagione europea della Juve, la grande differenza rispetto ad Antonio Conte, è stata la sua abilità nel cambiare pelle tattica alla squadra, capace ora di giocare sia con il 3-5-2 che con il 4-3-1-2 (o 4-3-2-1). Il tecnico livornese perciò è stato bravo e coerente nel confermare anche ieri il modulo con la difesa a quattro, lo schema che va per la maggiore in Europa (tutte le squadre che hanno vinto la Champions negli ultimi dodici anni hanno giocato con la difesa a quattro).
CHE DIFFERENZA CON CONTE - La prudenza avrebbe consigliato ad Allegri di partire con il 3-5-2, la coerenza e la voglia di una Juve europea invece gli hanno fatto prendere un'altra scelta, quella giusta. Ieri il tecnico bianconero ha reso ancor più ampia la differenza con chi lo ha preceduto, Antonio Conte, che anche nella semifinale di ritorno dell'Europa League della scorsa stagione, in casa contro il Benfica, pur dovendo rimontare il 2-1 subito a Lisbona, partì comunque con il 3-5-2, per cambiare modulo solo al 28' della ripresa, quando Giovinco prese il posto di Bonucci.
Gianluca Minchiotti