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Infortuni, dati allarmanti dopo i Mondiali: costi aumentati del 30%, ne risentono Juve, Milan e Roma
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In massima sintesi, il dato aggregato per i cinque tornei continentali segnala che nella stagione 2022/2023, i giocatori impegnati nella competizione in terra araba hanno trascorso in media 8 giorni in più in infermeria nei mesi successivi al gennaio 2022, a causa di infortuni di varia natura. Si è infatti passati da una media di 11,32 giorni di inattività nel mese di ottobre 2022 a 19,41 giorni al palo nel gennaio 2023. Di conseguenza il costo degli infortuni nei primi cinque campionati europei è cresciuto di quasi il 30%: da 553,62 milioni di euro a 704,89 milioni di euro. Costi per la maggior parte coperti dalle polizze di assicurazione stipulate dai club per difendersi da questo tipo di inconvenienti.
Il Men’s Europen Football Injury Index 2022/2023 rileva come nei cinque campionati maggiori le società, in rapporto all’inedito calendario invernale in cui era stata inserita la coppa del Mondo in Qatar, hanno dovuto far fronte ad una crescente quantità di impegni, sia nazionali che internazionali e si sono trovate a doversi preoccupare notevolmente dello stato di salute dei loro calciatori. Nel lasso di tempo considerato (ottobre 2022-gennaio 2023) si sono registrati aumenti del 170% negli infortuni alla caviglia, del 200% degli infortuni al polpaccio/tibia e del 130% al bicipite femorale.
Bundesliga e Premier League hanno subito il maggiore impatto in termini di infortuni post Mondiale. Nei mesi immediatamente successivi alla competizione in Qatar il campionato tedesco ha registrato 46 infortunati e la Premier 49. Meno incisivo il trend negativo per Liga spagnola (18), la Ligue 1 francese (11) e Serie A (12). Nell’intera stagione 2022/23 il totale degli infortuni registrati nei cinque campionati europei ammonta a 3.985 casi, con una lieve flessione (escluso il Covid 19) rispetto al torneo precedente (4.006). Tuttavia si è visto che il costo degli infortuni è lievitato di quasi il 30%, da 553,62 a 704,89 milioni di euro. In particolare il Real Madrid ha subito il doppio degli infortuni (72) rispetto agli storici rivali del Barcellona (36) accumulando il 21,49% dei costi complessivi dell’intera Liga.
Il Dato aggregato dei cinque campionati segnala altri interessanti dati. I cinque top five club di ciascun campionato hanno registrato rispettivamente: la Bundesliga tedesca il 58,43% degli infortuni (41,57% il resto dei club), la Premier League inglese il 38,73% (il resto dei club il 61,27%) la Liga spagnola il 62,17% (il resto dei club il 37,83%), la Ligue 1 francese il 68,08% (il resto il 31,92%) e la Serie A il 32,24% (il resto il 67,76%).
In Italia la palma del club più virtuoso spetta al neopromosso Lecce che, anche grazie al basso livello degli ingaggi, ha pagato appena 19 infortuni, costati in media 60mila euro ciascuno. Bene anche l’Udinese (12 casi) al costo medio di 190mila euro ad infortunio: e l’Empoli (18) che ha registrato un costo di 90mila euro ad infortunio.
All’estremo opposto della graduatoria della Serie A si colloca la Juventus con 71 infortuni costati complessivamente 19.340.000 euro al costo medio di 270mila euro per infortunio. La Vecchia Signora da sola ha fatto segnare il 19,43% dei costi complessivi sopportati dall’intera Serie A alla voce infortuni. L’Inter da parte sua con 38 infortuni per un costo di 9.940.000 euro si assesta al costo medio di 260mila euro per ciascun evento. Il Milan, 52 infortuni, 9.230mila euro di costi totali, al costo medio di 180 mila euro per evento; la Roma 53 casi che valgono 11.700.000 euro, costo medio 220mila euro; Il Napoli, 31 infortuni per 4.560.000 euro e un costo medio di 150mila euro ad infortunio; La Lazio, 22 infortuni, per 3.560.000 euro, costo medio 160mila euro. James Burrows, responsabile del settore sport di Howden, ha osservato: “I dati dimostrano chiaramente una tendenza e ci auguriamo che la nostra ricerca e la nostra analisi forniscano ai club più importanti d’Europa ulteriori spunti di riflessione per continuare a parlare con gli organi di governo del gioco del calcio per un migliore allineamento dei campionati nazionali ed internazionali e dell’ampio problema della congestione degli appuntamenti”.