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Alisson: 'Ecco perché ho lasciato la Roma in lacrime, a Napoli...'
"La Serie A è lontana dalla Premier? Non tanto. È solo differente. Meno intensa. Però io in Italia ho imparato tanto grazie al preparatore Marco Savorani che è stato fondamentale nella crescita mia e di Szczesny. È una delle persone più importanti della mia vita, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo. Il dominio della Juve poggia su basi economiche. In Premier tutte le società acquistano giocatori importanti, in A purtroppo no. Per il resto, gli stadi sono caldi allo stesso modo. Una differenza importante riguarda i terreni di gioco, che in Premier sono sempre perfetti. La vittoria nel derby può cambiare la stagione della Roma? Il derby cambia tutto. Le difficoltà iniziali erano logiche, vista la partenza di giocatori importanti. Ma i nuovi acquisti sono bravi e quando avranno capito cosa vuole Di Francesco arriveranno i risultati".
"Come mi ha convinto Klopp? Quando le società si sono accordate, Klopp mi ha fatto qualche chiamata su Face Time e mi ha spiegato il suo progetto e cosa avremmo fatto insieme. Lo ammiro dai tempi del Dortmund. Mi piace essere allenato da lui, perché non parla molto ma sa sempre cosa dire e come farlo. È un uomo intelligente e di carattere. Cosa mi ha detto dopo il dribbling contro il Leicester che è costato un gol al Liverpool? È entrato nello spogliatoio e si è messo a scherzare. Ha affrontato la cosa nel modo migliore. Tanto io già sapevo di aver fatto una sciocchezza. Poi mi ha detto solo di non perdere la fiducia e di continuare a giocare così. Per gli inglesi sono uno sweeper-keeper (portiere libero), mi piace considerarsi uno degli 11 giocatori e non 'solo' il portiere? Sì, è una mia caratteristica. Ho sempre giocato così. Mi piace garantire la copertura della profondità alle spalle della difesa e partecipare al gioco. Ci sono squadre in cui un portiere così non serve, Klopp invece voleva proprio me".
"In Premier le nostre rivali sono Manchester City e Chelsea, in Champions? In Europa molte squadre possono vincere. Il calcio ti sorprende sempre, chi avrebbe ipotizzato la Roma in semifinale l’anno scorso? La Juve era già fortissima e ha preso Ronaldo: mi spiace non sfidarlo in campionato, magari accadrà in Champions. Sono ammirato dalla mentalità vincente di CR7, oltre che dal talento".
"Sarri si è integrato subito bene? Non avevo dubbi, è molto preparato e ha giocatori forti. Il Liverpool aspetta da anni un trofeo, sarà l’anno giusto? Abbiamo tutto per vincere: qualità, determinazione, la filosofia del club, tifosi caldi. E non scelgo: un passo dopo l’altro, mi piacerebbe vincere ogni competizione a cui partecipo. È più calda la Kop o la Curva Sud? Bella sfida. Sono tifoserie fantastiche che hanno pochi rivali nel mondo. La Kop la senti, è lì, ma quando la Sud è piena è uno spettacolo. Salah è un campione e un ragazzo serio. Parla poco, lavora tanto".
"De Laurentiis ha detto di aver offerto 60 milioni per me, che ambiente mi aspetto a Napoli? Caldissimo. Mi piace giocare al San Paolo. I tifosi cantano sempre, non stanno mai zitti. Sarà una grande sfida per un grande girone: il pareggio del Napoli a Belgrado ci avvantaggia solo se noi faremo il nostro dovere. L’anno scorso a Napoli con la Roma vinsi 4-2, ma fu durissima: il Napoli tirò 13 volte in porta, feci 11 parate e presi 2 gol. La forza della squadra di Ancelotti è che il gruppo è lo stesso da anni".
"La mia straordinaria reattività è una dote naturale? È nel dna, devo ringraziare i miei genitori. Ma senza il lavoro, il talento non basta. Il calcio è in continua evoluzione. Taffarel, Julio Cesar, Dida: a chi mi sento più vicino? Sono stati tre grandissimi portieri. Julio aveva molta forza nelle gambe e velocità. Taffarel era freddo e sicuro. Dida chiudeva benissimo la porta. Io cerco di essere me stesso prendendo il meglio da loro. Buffon a 40 anni gioca, io cosa farò? Ahahah... Chissà. Da quando ero un bimbo seguo la traiettoria di Gigi: è stato un modello, un esempio. Un grande uomo. Szczesny se la sta cavando benissimo, non è facile sostituire Gigi ma ci sta riuscendo".
"Sono il più forte portiere del mondo? Sono tra i primi. Insieme a ter Stegen, Oblak e De Gea. Ma se resti fermo, gli altri ti scavalcano. Le graduatorie cambiano partita dopo partita, bisogna migliorare e parare. Sempre".