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    Albertini: "Il Milan non è da Scudetto. E gli mancano un po' di italiani"

    Albertini: "Il Milan non è da Scudetto. E gli mancano un po' di italiani"

    Demetrio Albertini dice la sua sul momento del Milan: rosa, ambizioni Scudetto, Paulo Fonseca e Rafael Leao, fino a Tijjani Reijnders, un commento a 360 gradi.

    A margine della conferenza stampa di presentazione del Gran Galà del Calcio 2024, l'ex centrocampista rossonero ha parlato a Milannews.it e toccato vari temi, le sue dichiarazioni.

    FONSECA - "Può diventare un top? Beh se vincerà uno scudetto sì (ride, ndr). Il lavoro dell'allenatore dipende dai risultati, sono il frutto del lavoro di un anno di un tecnico. Se Fonseca lo troveremo nella lista dei migliori allenatori, vorrà dire che avrà vinto il campionato. Fonseca mi sembra molto lineare, a volte da fuori giudichiamo quello che vorremmo e non quello che è realmente. Gestire un gruppo di giocatori nel quotidiano non è semplice, infatti io non ho voluto fare l'allenatore (ride, ndr). Quello che sta mancando al Milan è la continuità, fa partite straordinarie e poi perde punti come è successo a Cagliari dopo il Real Madrid. Quando si cambia allenatore può succedere di non raggiungere subito i risultati sperati all'inizio e quindi è presto per giudicarlo".

    MILAN DA SCUDETTO? - "Secondo me, per quello che ha fatto vedere finora, no, ma il cammino è ancora lungo. Vedo altre squadre più solide e attrezzate. E lo dico da milanista... Manca ancora tanto. Per me per vincere lo scudetto è fondamentale come vengono gestiti i momenti negativi. Un momento di flessione arriva per tutti durante un campionato, ecco bisogna vedere come viene gestito quel momento".

    REIJNDERS - E' un buon giocatore che può diventare importante per il Milan. Sinceramente non me l'aspettavo, mi ha sorpreso positivamente. Il paragone con Rijkaard? E' bravo, ma non farei paragoni con Frankie".

    LEAO - "Io vedo un giocatore forte, un po' discontinuo. Deve migliorare su questo, ma ha grandi potenzialità. Il giocatore forte ha la pressione, non quelli non forti".

    MANCA SENSO DI APPARTENENZA NEL CALCIO ATTUALE? - "A me il senso di appartenenza piace tanto. Una volta apparteneva più al settore giovanile, ora l'allargo all'italianità. Mi manca questa coesione che nei momenti difficili serve".

    AL MILAN MANCANO UN PO' DI ITALIANI? - "Secondo me sì".

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