'45 is not 23' in The Last Dance. Da Sheva 76 a Cristiano 9: i numeri di maglia 'cambiati' nel calcio
Un cambio di numero che non gli portò fortuna, un nuovo cambio di numero per tornare a sentirsi pienamente se stesso. Cioè il più grande di tutti. Sin da subito, vederlo con la 45, suonava strano. E anche nel calcio è capitato che i più forti, legati a un numero, furono costretti a cambiarlo. Per poco tempo, a fine carriera, in seguito a un trasferimento, da Sheva a Ronaldo, dal Fenomeno a Ronaldinho, c'è chi ha dovuto modificare il proprio tratto distintivo. E oggi ne ricordiamo qualcuno.


Ronaldinho al Milan non prende la 10, sulle spalle di Seedorf, e opta per l'80.

Andry Shevchenko torna al Milan dopo il flop al Chelsea. La 7 è di Pato, quindi... 76, anno di nascita. Non lo stesso numero, non lo stesso Sheva.

Via dal Milan, via la 22. Al Real Madrid, Kakà, indossa la numero 8. Di nuovo in rossonero, poi, riprese la 22.

Ronaldo il Fenomeno, R9 per tutti, ha la 10 nel suo primo anno all'Inter.

Sempre il Fenomeno, che lascia l'Inter per il Real Madrid e la 9 per la 11. Nei Blancos c'è Morientes con quel numero.

Ne ha indossati tanti di numeri in carriera, ma la 18 al PSG e la 21 al Milan restano, sicuramente, quelli meno adatti alle spalle di Zlatan Ibrahimovic.

Anche David Beckham, al Real Madrid, ha cambiato il suo numero di maglia. Dallo storico 7 allo United (che lo ha continuato ad accompagnare in nazionale) al 23 delle Merengues.
Mario Balotelli in Francia, qui col Nizza, con la 9. Il suo 45 era inutilizzabile a causa delle regole della Ligue 1.


Ed eccolo Michael Jordan con la sua 45. Durata poco. Del resto, non era sua.