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29 anni di Milan, ma Berlusconi non c'e': il miglior regalo ai tifosi è la cessione
20 febbraio 1986-20 febbraio 2015: sono passati 29 anni dall'insediamento di Silvio Berlusconi e ciò che resta oggi, in quello che dovrebbe essere il giorno delle celebrazioni, è un senso di nostalgia per i bei tempi andati e la drammatica sensazione di essere tornati al punto di partenza. Quello che l'ex Cavaliere rilevò da Giussy Farina era un Milan in tono minore in campo e sull'orlo del fallimento sul piano economico, quasi tre decenni dopo la squadra è un'accozzaglia di giocatori senza nè arte nè parte e anche stavolta la cessione appare come l'unica via di salvezza per sfuggire alla mediocrità.
28 trofei dopo, tra cui 5 Coppe Campioni/Champions League e 3 Coppe Intercontinentali/Mondiale per Club, il tifoso rossonero è smarrito, in attesa di capire cosa ne sarà di un gruppo palesemente allo sbando e senza alcuna prospettiva di tornare protagonista sia in ambito nazionale che internazionale. Dopo l'incredibile stagione passata, il Milan è riuscito a superarsi quest'anno, in peggio ovviamente, con un Inzaghi mandato letteralmente allo sbaraglio e in totale stato confusionale e una rosa inaccettabile per quello è il blasone del club.
Ad oggi, l'unica reale prospettiva è quella di cedere la società a qualcuno che porti con sè soldi da investire e idee innovative. E se costui le risorse le ha davvero (quindi lasciamo perdere improbabili broker thailandesi con capitali a disposizione sotto i 100 milioni di euro), chi se ne importa che sia italiano, che venga dall'Estremo Oriente, dal Brasile o dal Sudafrica. Presidente Berlusconi, visto che ha pensato bene di non presentarsi a Milanello proprio oggi, nel giorno del suo 29° compleanno da patron, dopo le precedenti inutili visite pastorali, faccia un bel regalo al popolo milanista: ponga fine a questa agonia e se ne vada! Tanti auguri!
28 trofei dopo, tra cui 5 Coppe Campioni/Champions League e 3 Coppe Intercontinentali/Mondiale per Club, il tifoso rossonero è smarrito, in attesa di capire cosa ne sarà di un gruppo palesemente allo sbando e senza alcuna prospettiva di tornare protagonista sia in ambito nazionale che internazionale. Dopo l'incredibile stagione passata, il Milan è riuscito a superarsi quest'anno, in peggio ovviamente, con un Inzaghi mandato letteralmente allo sbaraglio e in totale stato confusionale e una rosa inaccettabile per quello è il blasone del club.
Ad oggi, l'unica reale prospettiva è quella di cedere la società a qualcuno che porti con sè soldi da investire e idee innovative. E se costui le risorse le ha davvero (quindi lasciamo perdere improbabili broker thailandesi con capitali a disposizione sotto i 100 milioni di euro), chi se ne importa che sia italiano, che venga dall'Estremo Oriente, dal Brasile o dal Sudafrica. Presidente Berlusconi, visto che ha pensato bene di non presentarsi a Milanello proprio oggi, nel giorno del suo 29° compleanno da patron, dopo le precedenti inutili visite pastorali, faccia un bel regalo al popolo milanista: ponga fine a questa agonia e se ne vada! Tanti auguri!