18 maggio 1990: Baggio dalla Fiorentina alla Juve, quando le città si ribellavano per una cessione
IL CONTESTO - Negli anni '80 la rivalità Fiorentina-Juventus ha raggiunto i suoi apici, con le due squadre che spesso si sono trovate una di fronte all'altra, in campionato o in coppa. Nel 1982 la Juventus vince il campionato per un solo punto sulla Fiorentina. Nel 1990 ancora una volta la Juve ha la meglio sulla Fiorentina, battendola in finale di Coppa Uefa, una partita (tra andata e ritorno) che fece infuriare i tifosi viola per l'arbitraggio, ritenuto troppo di parte. Qualce giorno dopo la partita, l'annuncio da parte del procuratore di Baggio, Caliendo: il Divin Codino passa proprio alla Juventus. Volontà sua, imposto dalla società, poco importa. I tifosi della Fiorentina si scatenano, scendono in piazza e chiedono la testa del presidente Pontello. Disordini, sassate e scontri con la polizia. Tutta una città in rivolta, per l'addio del proprio idolo. Nella conferenza stampa di presentazione, Baggio rifiuta di mettersi al collo la sciarpa juventina. Dopo il trasferimento, alla prima convocazione in Nazionale, il giocatore subisce sputi e continue aggressioni. Nel campionato successivo (7 aprile 1991) Baggio torna a Firenze, sulle spalle la maglia bianconera. Alla Juve viene assegnato un rigore, il tiratore designato è proprio Baggio, che non se la sente e si rifiuta di calciare, giustificandosi col fatto che il portiere avversario, Mareggini, lo conoscesse troppo bene. Al momento di lasciare il campo, Baggio saluta i tifosi viola e si mette al collo una sciarpa della sua ex squadra, che gli è stata lanciata dagli spalti. Tutto il Franchi è spaccato a metà, tra chi non riesce a perdonare a Baggio il tradimento e chi nutre ancora un grande affetto per lui. L'avventura in bianconero di Baggio andrà avanti fino al '95: le sue giocate sono storia recente del calcio. Così come quel 18 maggio 1990, quando un'intera città scese in piazza per protestare contro un trasferimento di un calciatore.