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    Usa, accuse a Fiat: 'Emissioni truccate, come Volkswagen'. Crollo in Borsa

    Usa, accuse a Fiat: 'Emissioni truccate, come Volkswagen'. Crollo in Borsa

    Torna lo scandalo Dieselgate. E ora nel mirino dell’Agenzia ambientale americana c’è Fiat Chrysler. Per l’Epa, come si legge su Corriere.it, Fca "ha schivato le regole ed è stata scoperta": l’agenzia Usa, che nella scorsa estate aveva sollevato il caso per Volkswagen, accusa ora la casa italoamericana di aver violato le norme sulle emissioni nocive dei propri veicolo. Non comunicare l’esistenza di un software che influisce sulle emissioni di un’auto "è una seria violazione delle legge. Tutte le case automobilistiche devono giocare secondo le stesse regole" mette in evidenza l’Epa. "Ancora una volta una casa automobilistica ha assunto una decisione per schivare le regole ed è stata scoperta": l’Epa e le autorità della California "si sono impegnate a rafforzare i test con il caso Volkswagen, e questo è il risultato della collaborazione".

    L’effetto delle accuse è il crollo in Borsa dei titoli Fca. Le accuse riguarderebbero centomila veicoli pesanti e Suv prodotti dalle case dal 2014 ed equipaggiati con centraline non conformi. Accuse che la casa italoamericana contesta con una nota ufficiale nella quale si ribadisce che gli standard sulle emissioni nocive sono state "rispettati": Fca Us ritiene che "i propri sistemi di controllo delle emissioni rispettino le normative applicabili". La società - afferma nel comunicato - intende collaborare con la nuova Amministrazione "per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l’Epa e i clienti di Fca Us sul fatto che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili".

    Il crollo in Borsa
    I titoli del gruppo Fca, sospesi a Milano subito dopo il diffondersi delle voci, sono rientrati in negoziazione con una flessione del 13%. A New York i titoli della casa auto sono stati sospesi dalle contrattazioni in attesa della conferenza stampa dell’Epa: prima accusavano una flessione del 15%. La performance delle azioni trascina giù anche Exor (-4,99% a 41,91 euro).

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