In 9 per la salvezza, in 5 hanno vinto lo scudetto: dal Torino alla Fiorentina, le nobili decadute del calcio italiano
L’aspetto nuovo è dato dalla presenza in questo gruppo col fiato grosso di cinque squadre che nella loro storia hanno vinto lo scudetto, ovvero Bologna, Genoa, Fiorentina, Cagliari e Torino, e di un’altra che ha conquistato una Coppa delle Coppe, due Coppe Uefa e una Supercoppa d’Europa, ovvero il Parma. La cronaca ha capovolto la storia. E’ probabile che una di queste alla fine scenda di nuovo in Serie B. Da notare che sette squadre su nove hanno cambiato allenatore in corsa.
CROTONE 15 - L’arrivo di Cosmi aveva riportato il Crotone alla vittoria (4-2 sul Torino) dopo 7 sconfitte di fila, costate a Stroppa l’esonero. Ma dopo l’impennata, i calabresi hanno ripreso la discesa perdendo ieri all’Olimpico contro la Lazio. Il problema serio di questa squadra è la difesa: in 27 partite ha subìto 67 gol, così non ce la fa a salvarsi. Per realizzare il miracolo che riuscì a Nicola deve sperare in una specie di cataclisma delle squadre che lo precedono e potrebbe non bastare...
PARMA 16 - C’è stato un errore di impostazione alla base della deludente stagione del Parma. La società ha deciso di cambiare linea di gioco e di passare da D’Aversa a Liverani per “abbellire” il gioco. La squadra ha respinto (inconsciamente o meno) le idee del nuovo allenatore che a quel punto è stato costretto a tornare precipitosamente al calcio più noto alla squadra, rinnegando le sue convinzioni. Troppo tardi. Il Parma è andato in cortocircuito. Così è stato richiamato D’Aversa per riprendere una stagione che ora sembra andata. Il mercato di gennaio è stato notevole, sono arrivati attaccanti di livello, ma la squadra ancora non si è risollevata.
TORINO 20 - Dal licenziamento di Mazzarri in poi, il Toro è andato sempre più in difficoltà. Si è salvato l’anno scorso con Longo, ha ingaggiato Giampaolo ma gli hanno affidato una squadra senza le caratteristiche ideali per il suo calcio, lo hanno licenziato e affidato l’impresa a Nicola. Fra Covid, partite saltate, partite sub iudice è una situazione che fa paura.
CAGLIARI 22 - Anche in Sardegna, come a Parma e a Torino, la squadra è passata da un tecnico “creativo” a uno “concreto”. Semplici è partito a mille, con 7 punti in tre partite. Il livello tecnico della squadra è decisamente superiore alla media di questa parte di classifica e il tecnico fiorentino lo ha subito valorizzato.
BENEVENTO 26 - Dopo la promozione in A, Pippo Inzaghi non ha modificato la sua linea di calcio concreto ma non difensivo. Se riuscirà a salvarsi, realizzerà un’altra impresa. E’ decisivo lo scontro diretto di oggi contro la Fiorentina.
SPEZIA 26 - Si parla molto, e a ragione, del calcio di Vincenzo Italiano. Lo Spezia si muove molto in tutte le zone del campo, ha un gioco organizzato, ha lanciato un centravanti molto forte come Nzola ma talvolta subisce più di quanto dovrebbe. Ieri, a Bergamo, ha fatto bene il primo tempo per poi crollare nella ripresa sotto il peso della qualità dell’Atalanta.
FIORENTINA 26 - A Firenze il festival degli errori. La squadra è stata costruita male in estate, ha ceduto Chiesa (giusto: 60 milioni) e al suo posto ha preso un giocatore (Callejon) che non c’entrava niente col calcio (e il modulo: 3-5-2) di Iachini. Licenziato Iachini, hanno preso Prandelli. A gennaio, hanno ceduto quattro giocatori in buona condizione fisica (Lirola, Duncan, Saponara e Cutrone) per prenderne due (Malcuit e Kokorin) fuori condizione. Così, l’indebolimento della squadra è continuato: in avvìo di stagione la Fiorentina era più debole dell’anno precedente, dopo il mercato di gennaio era più debole di quella di avvìo stagione. Detto questo, il valore della squadra è superiore al valore medio di questa parte di classifica. Prandelli, finora, non è riuscito a dare la sterzata e, come per il Benevento, oggi sarà decisivo lo scontro diretto. Alla luce della sconfitta dello Spezia, nemmeno il pareggio sarebbe da buttare.
GENOA 27 - Ballardini è invece riuscito a far cambiare rotta al Genoa rilanciando un centravanti che sembrava uscito di scena, Mattia Destro. Il Genoa è diventato più compatto, più sicuro e più autorevole.
BOLOGNA 28 - Nella zona bassa è la squadra che gioca meglio. Mihajlovic ha lavorato bene con un gruppo di giovani interessanti e nonostante l’assenza, in organico, di un centravanti puro. Per quel ruolo ha inventato Barrow. Sta facendo una bellissima stagione Soriano, sempre più vicino a un posto fra i 23 azzurri del prossimo Europeo.