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    Zidane come il peggiore Mourinho: non è più Special, futuro a rischio

    Zidane come il peggiore Mourinho: non è più Special, futuro a rischio

    • Giorgio Baratto, corrispondente da Madrid
    Tra i tanti record che Zinedine Zidane ha raccolto in questi 20 mesi alla guida del Real Madrid, quello conquistato domenica sera è uno che di sicuro il francese avrebbe voluto evitare. In realtà non si tratta di un vero e proprio record nel più stretto significato del termine, più che altro di un risultato statistico che non promette nulla di buono. I 20 punti raccolti dopo 10 giornate in questo inizio di stagione, e gli 8 punti di distacco nei confronti del Barcellona, lo mette nella stessa situazione in cui si trovò José Mourinho nella sua ultima stagione come allenatore del Real. Stessi punti, stessi risultati: sei vittorie, due pareggi e due sconfitte.

    ADDIO AMARO - Era la stagione 2012/13, il Real di Mourinho era il campione di Liga uscente, veniva dal campionato dove aveva sbaragliato la concorrenza conquistando il record dei 100 punti. I Blancos sembravano avere tutte le carte in regola per concedere il bis, ma l'inizio non proprio esaltante compromise l'intera stagione: alla fine il Real di Mourinho si piazzò secondo in campionato a 15 punti dal Barça di Tito Villanova, che ha sua volta raggiunse la quota dei 100 punti. Pochi giorni dopo, lo "Special One" disse addio, non senza polemiche, alla panchina dei Blancos.

    8 PUNTI IMPOSSIBILI - Nel calcio non si può mai sapere, è uno degli aspetti più affascinanti di questo sport, ma è anche vero che guardare alle statistiche a volte può dare un'idea di ciò che si può aspettare. Se Zidane non si dice preoccupato della situazione in cui si trova il Real in questo momento perché la Liga è ancora lunga, bisogna ricordare che i Blancos nella loro storia non sono mai riusciti a vincere il titolo dopo essersi trovati a 8 punti di distacco dal leader. Quando nel 2006/07 alla guida del Real c'era Fabio Capello, infatti, anche se i punti conquistati dopo 10 giornate erano sempre 20, il distacco dal capolista Barcellona, all'epoca, era di soli tre punti, e alla fine Capello e i suoi, pur terminando a pari punti con i blaugrana, portarono il titolo a casa. Quest'anno per Zidane è necessaria una vera impresa. Ieri notte, Sergio Ramos, intervistato da una nota catena radiofonica spagnola ha detto: "Non sarebbe la prima volta che una squadra recupera otto punti di distacco." Il difensore andaluso ha perfettamente ragione, ma se dovesse succedere sarebbe la prima volta per il Real.

    CASA DOLCE CASA? - La storica sconfitta contro il Girona, la squadra catalana affrontava per la prima volta nella sua storia il Real in prima divisione, ha anche posto fine al record di vittorie fuoricasa de Los Merengues, che in Liga erano arrivate a un totale di 13 partite consecutive lontano dal Bernabeu in cui Zidane e i suoi si erano assicurati i 3 punti in palio. E fino a ora erano state le vittorie in trasferta a mantenere a galla il Real che in casa in campionato finora ha raccolto solo 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta; diciamo la verità, un ruolino di marcia da metà classifica.

    LA CHAMPIONS PER RIPARTIRE - Per fortuna nel calcio moderno non c'è il tempo per piangersi troppo addosso. Domani sera per Zidane e il Real c'è già l'appuntamento in Champions con il Tottenham. In palio il primo posto nel girone e un'occasione importante per mettere in cassaforte la qualificazione. Per farlo il Real dovrà dimenticare il brutto pomeriggio di Girona e tornare a essere la squadra che in trasferta non sbaglia un colpo, si gioca a Londra. Per pensare alla Liga c'è tempo. Certo, ora anche il match casalingo contro il Las Palmas di domenica prossima non può essere preso sottogamba, ma si sa, il Real Madrid è sempre obbligato a vincere.

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