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Zero titoli, il ciclo della Juve è finito una volta per tutte. Ma si riparte da Allegri per aprirne un altro
ZERO TITOLI. “Usciamo da un'annata in cui non abbiamo vinto nessun trofeo. Questa rabbia che ci portiamo dentro dobbiamo tenerla per vincere l'anno prossimo”: così Max Allegri commenta a notte fonda. Questo è vero, un punto d'arrivo che deve essere punto di partenza. Allora che questa stagione sia lezione, vera. Perché il primo anno dell'Allegri-bis ha visto una non-Juve per troppo tempo, mai capace di vincere uno scontro diretto, troppo in balia degli episodi. La squadra è in fase di rifondazione, tanti cambiamenti sono previsti ancora, Allegri è stato il vero uomo su cui la Juve ha puntato per il dopo-Ronaldo, sapeva che sarebbe stata dura ma forse non così tanto, rimane intoccabile. Così si conclude una stagione con la Juve che ha ottenuto il minimo e anche qualcosa in meno, ha una certezza ed è rappresenta proprio da Allegri. Zero titoli è uno slogan che da queste parti non si sentiva da un decennio, in una notte dove a fare festa sono solo gli interisti può dare ancora più fastidio ai tifosi bianconeri considerando come sia quasi impossibile non leggerla alla maniera di José Mourinho. Si è chiuso un ciclo di vittorie, si è chiuso un ciclo di giocatori con l'addio di Giorgio Chiellini e quello di Paulo Dybala a cui se ne aggiungeranno altri. Un altro ora può, deve, cominciare.