Samp, confronto Ferrero-Zenga: fiducia a tempo, idee Donadoni o Prandelli
ZENGA IMPREPARATO - Ha stupito soprattutto la mollezza fisica e la poca corsa dei doriani: come se fossero appesantiti da carichi di lavoro troppo duri, per sostenere una partita così importante solamente il 30 di luglio. La preparazione non è stata impostata in vista di questo appuntamento? Il passaggio del turno in Europa League, ormai più che precluso, avrebbe garantito anche qualche entroito in vista del mercato. E ancora: Zenga aveva già affrontato due volte il Vojvodina, quando allenava la Stella Rossa di Belgrado, perdendo due volte, nonostante poi abbia vinto il campionato. Posssibile che non abbia pensato a delle contromisure per contenere gli avversari nonostante i precedenti poco positivi con le sue squadre, pur con il favore della conoscenza? Anche alcune scelte tattiche hanno fatto discutere: Palombo al centro della difesa è apparso lento e fuori condizione, alcuni innesti del mercato sono sembrati spaesati. Viviano è stato tutto meno che impeccabile, Eder è apparso il lontano parente del giocatore decisivo dell'anno scorso. Male anche Roberto Soriano, forse condizionato dalle troppe voci di mercato, e Edgar Barreto, che non ha fatto valere la sua personalità: solo il nuovo acquisto Fernando, seppur disordinato e spesso sconclusionato, e Luis Muriel hanno dato l'impressione di volerci provare. Non sarebbe stato il caso di rischiare Bonazzoli dall'inizio? L'atteggiamento della squadra è stato sbagliato fin dall'inizio e per tutta la partita: il nuovo tecnico WZ lo sa, e si è andato a prendere i fischi e gli insulti al termine del match. Un gesto coraggioso, ma apparso tardivo, soprattutto dopo le parole della vigilia, che ora fanno pensare: "Il Vojvodina è il cielo che ce l'ha mandata. E' la squadra di un grande uomo come Vujadin Boskov. Voglio però dire che il 5 agosto è il mio compleanno e vorrei non dover andare a Novi Sad: vorrei un 4-0 nella partita d'andata".
FERRERO TORNA SULLA TERRA - Una brutta batosta anche per il presidente sampdoriano, Massimo Ferrero, che ieri ha dichiarato: "Questa non è la mia Samp, non è la squadra forte che abbiamo costruito e intendiamo rinforzare." Er Viperetta ha ragione, ma anche colpa: di fronte ad alcune uscite importanti, come quelle di Obiang, leader del centrocampo la passata stagione, e Okaka, centravanti non tanto presente in zona gol ma capace di sobbarcarsi un lavoro da boa utilissimo alla squadra, non sono stati ancora presentati innesti adeguati. Barreto, Cassani e Zukanovic sono buoni innesti ma non decisivi, Corrrea è infortunato, Moisander indisponibile, Fernando sembra avere la personalità e la duttilità, non tanto il fosforo per gestire il centrocampo. E in attacco ha giocato titolare Kristicic, che Mihajlovic aveva addirittura mandato in prestoto al Bologna. Fanno poi discutere certi atteggiamenti del numero 1 doriano, sempre un po' troppo sopra le righe, anche in occasioni nelle quali forse non dovrebbe esserlo. Non si può fare un processo a una società dopo una sola partita, e con il ritorno ancora da giocare: certo è che questo inizio da incubo non se lo aspettava nessuno, in casa Sampdoria.
NESSUN ESONERO, MA... - "Aspettiamo. C’è un progetto, un percorso da seguire, abbiamo giocato solo una partita. Non trovo una giustificazione a quello che è accaduto, ma chissà che Boskov ci faccia un miracolo. Sono uno da molti colpi di scena. I tifosi invocavano Cassano? Facevano bene, ho una squadra di grandi calciatori, bravi e motivati. Ieri abbiamo perso, ci può stare. Zenga può dormire tranquillo. Dovremo adeguarci all'Europa, era la prima per noi. I giocatori sanno che dovranno fare meglio per me e per i tifosi. Tutti devono fare meglio. Miracolo al ritorno? Pensiamo a tirare fuori il bene da questo male. Siamo arrivati in Europa, non butteranno via questa opportunità". Ferrero dopo un mini-vertice a tre con il diesse Osti e il legale Romei, seduti su un gradone di cemento sotto la copertura dell’Olimpico, ha deciso di confermare Zenga. La Samp intanto ha ripreso stamane la preparazione a Bogliasco. Ora anche la voce Cassano è tornata a farsi strada prepotentemente: già, perchè Zenga ha perso potere, agli occhi della proprietà. A Bogliasco il presidente Ferrero ha avuto un colloquio con squadra e allenatore: ha chiamato i giocatori e lo staff tecnico, che erano nello spogliatoio, e li ha fatti andare in sala stampa per un confronto con tutti. Poi calciatori sono andati via, sono rimasti in riunione la dirigenza, Zenga e il suo staff. Ora vedremo che succederà.
...IDEE DONADONI E PRANDELLI - Fiducia, però, a tempo. Se le cose dovessero precipitare anche nel match di ritorno, potrebbero essere prese decisioni drastiche. E Ferrero si guarda intorno, tra il sogno Montella e le piste Donadoni e Prandelli.
ADG