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    Zenga: 'Contattato dall'Inter dopo il Verona, non avrei fatto il traghettatore. Mai stato un uomo di Moratti'

    Zenga: 'Contattato dall'Inter dopo il Verona, non avrei fatto il traghettatore. Mai stato un uomo di Moratti'

    L'ex bandiera dell'Inter Walter Zenga ha parlato a Telelombardia del cambio Mazzarri-Mancini sulla panchina dei nerazzurri, svelando inoltre il momento in cui la società di Thohir ha pensato a lui per succedere al tecnico di San Vicenzo: "Se è arrivata la chiamata? Ho parlato con persone vicino alla proprietà, mi hanno chiesto la disponibilità ma poi hanno scelto Mancini. E' successo subito dopo la partita con il Verona".

    MORATTI - L'ex allenatore dell'Al-Jazira, esonerato dal club di Abu Dhabi lo scorso maggio, si è soffermato a parlare del rapporto con Massimo Moratti: "Non sono mai stato un suo uomo, sono andato via dall'Inter grazie a Pellegrini. Con Moratti ho sempre avuto un rapporto sincero e schietto ma evidentemente, senza rancore, si fanno delle scelte che non coincidono con il desiderio di altre persone. Quando ho tweettato quella frase, era il momento dove tutto era andato a finire nella mia direzione e poteva essere positivo ma invece non è andata come volevo".
     
    SUL PASSATO - Walter Zenga è orgoglioso della propria carriera di allenatore e ai microfoni dell'emittente lombarda gonfia il petto: "Ho camminato con le mie gambe e sono felice e orgoglioso di ciò che sono. Tiferò sempre Inter, e nessuno deve pensare che io sia triste. Io ho sempre detto che secondo me le società non devono diventare il cimitero dei vecchi campioni, ma io ho esperienza: la cosa che non mi fa piacere è la tendenza diffusa a denigrare tutto ciò che è fuori dall'Italia. Io parlo tante lingue e posso andare dovunque nel mondo senza problemi. Io traghettatore? Io non ero uno da sei mesi, non faccio il secondo a nessuno. Sono tranquillo e sereno. C'era stata una telefonata due giorni prima che firmasse Gasperini, c'era una chiamata dovuta quando è stato mandato via Ranieri. Questa volta era il momento particolare, in cui ero libero e con loro che cercavano un personaggio interista, peccato".

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