L'avventura di Castan alla Roma in questo girone di andata è un saliscendi. Purtroppo di lui si ricordano poche partite più che sufficienti e altre clamorosamente sottotono, come quelle disputate contro Udinese e Parma nel giro di quattro giorni. Quei centottanta minuti gli costano la maglia da titolare negli impegni successivi contro il Palermo e nel derby, e alla squadra almeno un paio di punti. Successivamente, Zdenek Zeman decide di reintegrarlo dalla sfida contro il Torino, ma l'ennesimo black-out avuto al San Paolo rischia di rimettere tutto in discussione.

A Trigoria si aspettano di più da un difensore che in estate ha alzato al cielo la Copa Libertadores. Fatica ad ambientarsi ed è una delusione sia dal punto di vista mentale (bassa concentrazione) che tecnico. Attualmente il difensore brasiliano sta vivendo una 'seconda crisi' ed è stato bacchettato duramente da Zeman dopo la deludente prestazione offerta contro il Napoli: il tecnico in questi giorni sta riflettendo se ri-promuovere Burdisso a Catania. E’ presto per parlare di mercato, ma allo stato attuale Castan rientra in quella categoria di cedibili nella prossima estate, qualora arrivi un'offerta almeno di pari livello all'esborso effettuato sei mesi fa (5 milioni).

A confermare questa ipotesi è la spasmodica ricerca del d.s. Sabatini di un centrale difensivo: nell'ultimo mese ne sono stati visionati a decine in Europa e in Sudamerica. In Italia piace Neto, mentre in Portogallo non si perdono di vistà né Rolando, né Nuno Coelho. Un obiettivo molto complicato da raggiungere è Chiriches. Infine c'è la nutrita colonia sudamericana composta da Cirigliano, Doria, Bressaneli e Rhodolfo, tra i più conosciuti. Insomma, nel girone di ritorno, Castan dovrà dimostrare di essere il giocatore che ha incantato tutti nel Corinthians, altrimenti le alternative a Sabatini non mancheranno.