di Ivan Zazzaroni

 

Prima anti-crisi: per una volta ha vinto e ci ha divertito il nostro calcio. Dieci italiani su undici nella Juve che ha steso il Parma, undici stranieri su undici nell’Inter presa a pallate a Palermo. Vero, Lichtsteiner, l’unica eccezione concessasi in partenza da Conte, ha segnato un gol storico, il primo nello Juventus Stadium: ma nel complesso sono stati Pirlo, Pepe, Chiellini e Marchisio i protagonisti dello show. Più pronti gli italiani (la forza del pret-à-porter); più confusi gli stranieri di Gasperini (il campionario di Rocco Barocco) che hanno tentato di trasferire sul campo un’idea sbagliata.

 

Poi c’è un’altra chiave di lettura che ci riporta alla fragilità del Parma e al peccato originale di Moratti che, poco convinto, ha consegnato la squadra a un allenatore bravissimo ma legato a un disegno tattico stravolgente, quantomeno per i campioni del mondo. Per tentare di aggiustare le cose Gasperini deve tornare subito al rispetto della natura (dei suoi): quattro dietro, Lucio e Samuel centrali, Maicon e Nagatomo o Jonathan esterni, Zanetti di nuovo in mediana, Sneijder dietro Milito e Pazzini: il resto è puro completamento. Per conservare medie elevate e obiettivi alti Conte deve invece riuscire a sfruttare un mercato non brillantissimo cambiando ripetutamente uomini e schemi: contro Milan, Roma, Lazio, Napoli, Udinese, Fiorentina e Chievo, Marchisio e Pirlo, ispirato ma sulle ali della libertà, diventeranno una coppia di fatto emozionante.

 

PS. Per dirla alla Vodapupone, la Roma è rigatoni col sushi: il nuovo progetto, quello dei giovani da (ri)lanciare, si è sovrapposto al vecchio (Totti, De Rossi, Taddei, Perrotta, Pizarro, Borriello) e il tutto è stato consegnato a un debuttante spagnolo. Percentuali di riuscita sul breve, visto che gli zii sono al momento più bravi dei nipoti, zero su cento. A voler essere ottimisti.

 

Ivan Zazzaroni è su http://zazza.blog.deejay.it/