Zazzaroni: Mani in faccia a mani avanti
di Ivan Zazzaroni
(zazza.blog.deejay.it)
Schiaffi all’Inter, quattro e potenti, agli arbitri (Marotta e Buffon contro Peruzzo, 31 anni, uno dei migliori: il rigore era però evidentissimo); schiaffi alla lega (per le sospensioni ritardate, i rinvii ad minchiam, i campi gelati). Schiaffi al vento di Firenze (Guidolin) e agli avversari.
Aronica ne ha preso uno in faccia da Ibra e non è vero che Ibra gliel’ha dato per stanchezza (“la piccola follia sa di carattere sfinito”, Sconcerti): Ibra è orgogliosamente un ragazzo del bronx di Malmo dove l’istinto prevale sempre.
Un buffetto anche dello stesso Aronica a Nocerino e uno di Galliani al giudice sportivo: “Roba da due giornate, comportamento antisportivo, non violento”.
Continuiamo a prenderci a schiaffi e nel frattempo retrocediamo nella considerazione generale. L’onda del declino.
Il gesto di Ibra è stato plateale, non è la prima volta che Gulliver sostituisce i piedi con le mani, e sarà punito con tre giornate: Zlatan salterà la sfida con la Juve perché se così non sarà gli juventini scateneranno italianamente l’inferno.
“Chiediamo rispetto” ripete Marotta. Ma cos’è il rispetto, nel calcio?, e cosa vuol dire pretenderlo pubblicamente?
C’è chi le mani le mette in faccia all’avversario e chi le mette semplicemente avanti.